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rowling j.k. - harry potter and the deathly hallows

HARRY POTTER AND THE DEATHLY HALLOWS EDIZIONE PER ADULTI


1 stelle su 5 21 recensioni presenti


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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Spagnolo; Castigliano
Pubblicazione: 07/2007





Trama

You may have heard a rumour that this book is being published in July - see p.15 for details.




Note Libraio

E' finalmente arrivata l'ultima imperdibile avventura di Harry Potter in lingua inglese. Quale sarà il destino del mago più famoso del mondo e dei suoi simpatici amici? Per chi non può aspettare la traduzione italiana, per chi ha dimestichezza con l'inglese o per tutti i lettori stranieri, il nuovo capolavoro di J.K. Rowling per la gioia del suo esercito di fan.










Altre Informazioni

ISBN:

9780747591061

Condizione: Nuovo
Dimensioni: 205 x 48 x 151 mm
Pagine Arabe: 610





I vostri commenti al Libro

21 recensioni presenti.

21/07/2007 Di luna
5 stelle su 5

credo che harry potter sia il più bel libbro che io abbia mai letto,poi l'attore è proprio bono!!!!!!!!!!!!!!! spero tanto di incontrarlo prima o poi........... 1 grandissimo bacio a tutti i lettori del mio commento....=-)



24/07/2007 Di houzman
3 stelle su 5

Credo che H.P. sia l'UNICO libro che tu abbia mai letto, purtroppo.



08/08/2007 Di tsfrancy
0 stelle su 5

Harry potter è un libro asssurdo, una fuga dalla realtà, un libro che fa desiderare un''altra realtà: c''è la scuola di magia (che schifo la scuola vera), lo sport su scope volanti, la magia...tutte cose che ti farebbero dire "vorrei essere lì anche io e non qua". La magia poi non è altro che un deus ex machina che risolve situazioni ma non muta di una virgola l''umanità (e intendo quella autentica) dei protagonisti che ritornano alla vita di tutti i giorni come nulla fosse successo. Dov''è l''umanità cambiata, la drammaticità della vita, la quotidianità della vita perchè in Harry potter non ce n''è la bencheminima ombra. Non può esserci quotidianità perchè è altra quotidianità (Hogwarts) che non c''entra nulla con la vita reale, ma è un altra vita che non muta, non modifica, non fa crecscere nella vita quotidiana di tutti i giorni perchè non c''entra nulla, non ha nulla a che fare con essa.



09/08/2007 Di davedaie
5 stelle su 5

io ho iniziato a leggere i libri di harry potter solo a maggio di quest''anno, nonostante i film li avessi già visti e rivisti più volte.. considerando il fatto che dal 24 maggio al 1 agosto li ho letti tutti e 6, si può capire che sono veramente straordinari... è vero, come dice la persona nel commento dell''8/8/2007, ci si allontana completamente dalla realtà... ma se uno sa leggere fra le righe (cosa che penso lui/lei non abbia fatto o non sia in grado di fare...) si possono scorgere riferimenti al periodo nazzista (e quindi razzista)... il fatto che Vorldemort ricerchi la purezza della razza, i purosangue, nonostante lui stesso sia nato da una madre strega e un padre "babbano".. ci riporta a Hitler, ebreo per metà, ma che ha dato vita alla sterminazione di massa del popolo ebreo... questa grande piaga dell''umanità è stata raccontata dall''autore, allegerendola con l''introduzione della magia.. altrimenti sarebbe stato un altro dei centinaia e cetinaia di libri sulla 2 guerra mondiale...uno di quei malloppazzi che nessuno legge.. e poi leggere un libro vuole anche dire lasciarsi trasportare in un mondo parallelo, che non esiste nella realtà e credo che il mondo della magia è proprio quello che tutti desiderano.



11/08/2007 Di tsfrancy
1 stelle su 5

Quando parlo di umanità cambiata mi riferisco ai protagonisti. All'inizio inizio dell'avventura c'è un pezzo tutto dedicato al viaggio in treno dal mondo dove viviamo a Hogwarts attraverso un treno magico ovviamente. Poi si perdono riferimenti alla realtà per concentrasi completamente su Hogwarts e la realtà fantastica. Poco importa accostamenti storici se sono solo appiccicati. Magari le intenzioni erano anche buone ma il risultato, la storia nel suo complesso, i personaggi sono solo dei supereroi (un pò come i fantastici 4 se vogliamo fare un paragone, perchè non se la cavano sempre da soli). Tutte le avventure che vivono non riconsegna loro niente, dopo la fatica il nulla. Nella loro vita e dalla loro vita non sembra essere testimoniato nulla. Desiderare poi il mondo della magia può essere comprensibile ma in fondo falso poichè irrealizzabile e meschino. Sotto questo desiderio si nasconde la credenza che l'uomo felice è colui che non fa fatica e non si capisce che è attraverso la fatica che si può gustare meglio le cose. Non che la fatica sia buona in sè, ma è la condizione umana attraverso cui l'uomo prende consapevolezza di sè, del suo dramma umano. La magia di Harry Potter invece che si presenta come deus ex machina è l'eliminazione di questo; non perchè non facciano fatica i protagonisti, ma perchè in tutte le storie emerge solo il "rapimento" in quella storia che non ti aiuta a guardare con respiro più ampio la realtà in cui sei, non ti fa essere disponibile e desideroso e pieno di aspettativa dalla realtà di tutti i giorni, non ti fa essere consapevole che puoi aspettarti qualcosa dalla realtà di tutti i giorni, che sai che puoi aspettartti qualcosa dalla realtà, ma invece ti rapisce nella fantasia, quasi ti aliena. Harry Potter stesso viene rapito dalla realtà stessa e portato a Hogwarts, chissà se ritornerà! Non crea una aspettativa positiva, ma la elimina in partenza come dicendo "non la realtà, ma la magia, la finzione"!



11/08/2007 Di tsfrancy
0 stelle su 5

Io credo, sinceramente, che un libro che non riconsegni al lettore consapevolezza maggiore di ciò che sta vivendo, non lo ributti sulla realtà carico di aspettativa o almeno non gli faccia desiderare questo per la sua vita o non gli faccia fare passi nella sua vita (per quanto piccoli come il riconoscimento di cose vere e belle per la sua vita che legge in una storia che lo riespone a una esperienza comprensibile) tale libro non è degno di essere consigliato.



21/08/2007 Di pmarzaiuolo
5 stelle su 5

Ma non capisco perche' fare tante polemiche su un libro. Quasi tutti i libri sono fatti di fantasia, qundi reali. Commentate su come sia stato scritto il libro, se vi ha appasionato, se la storia vi ha preso. E comunque i libri servono a uscire dalla realta di tutti i giorni. Io li ho letti tutti e a mio dire sono stupendi, con una descrizione dei particolari che non fa' annoiare, cioe' leggi tutte le righe senza saltare qualche semplice descrizione, come si fa' e come fanno "TUTTI" quando una descrizione e lungha e insignificante per la storia.



22/08/2007 Di tsfrancy
0 stelle su 5

Certamente quando leggi un libro esci dalla realtà, ma se ciò che leggi non ti permette di abbracciarla maggiormente finito il libro, non ti permette di ritornare alla realtà tutto carico di aspettativa, tutto teso ad attendere quel meglio della vita che il libro magari ti mostra, bhe allora è stata una lettura inutile; un inutile passatempo che non aiuta, è un di-vertere ti toglie e basta dalla realtà facendoti tornare ad essa più indifferente di prima, oppure più arrabbiato perchè quel meglio della vita non lo vedi possibile qui nella realtà.



22/08/2007 Di pippo
3 stelle su 5

A prescindere dalla saga di Harry Potter, che nel contesto dei libri a sfondo fantasy si colloca secondo la critita e anche secondo me nel livello medio ma non mediocre, è sconsolante vedere giudicato un libro da quanto possa essere utile nella realtà quotidiana. Ritengo che un manuale di alimentazione o le istruzioni del telefonino possano essere, ognuna nel suo campo, più utili in senso stretto non sollo di HP o del Signore degli Anelli o delle Cronace del ghiaccio e del fuoco, ma anche di Verga, Pirandello o, chessò, Piperno... nel senso che ti spiegano esattamente cosa devi fare in relazione ad un tuo problema. Per usare la terminologia di un altro lettore di questo forum ti "ritornano" qualcosa che ti è utile nella tua vita quotidiana! Ma se è solo questo che cercate nei libri allora davvero vi consiglio un buon manuale, ma di psicologia!



23/08/2007 Di feade
5 stelle su 5

Ho appena finito di leggere tutta la saga di Harry Potter e ammetto che sono di parte dato che mi è piaciuta molto. La scrittrice, a mio parere, ha realizzato un buon lavoro catturando l''attenzione del lettore con una lettura scorrevole e un soggetto ben strutturato e particolareggiato. Non penso che questa saga sia così priva di senso e estranea alla realtà. Se qualcuno di voi ha mai letto altri libri fantasy saprà che la maggior parte sono completamente ambientati in mondi estranei al nostro. Harry Potter parla di un mondo complementare al nostro, addirittura alcuni maghi sono figli di "babbani". Non posso identificare questi libri come fuga dalla realtà, ma anzi come interpretazione stessa della realtà. Chi non si è identificato in qualcuno degli studenti di Hogwarts? è questo che apprezzo di HP: la moltitudine di caratteri che si evolvono mantenendo pur sempre una singolarità di base che li contraddistingue. L''umanità di certi personaggi, come Piton, Sirius e molti altri, rende questa saga tanto reale quanto è piena di magia. Quante nostre paure vi riscontriamo: la paura del diverso oppure la paura di affrontare cose troppo grandi rispetto a noi. Quante prove si trovano i protagonisti a dover affrontare: la morte, la fedeltà, il coraggio, la paura, il dolore, la felicità. è questa magia? No, è mera realtà. Non voglio eccedere nell''osannare questi libri perché ve ne sono di altrettanto validi in circolazione. D''altro canto voglio mettere in evidenza le qualità di queste pagine che J. K. Rowling ha scritto. Penso che i commenti negativi che sono stati postati siano frutto, senza offesa, di una lettura poco attenta e decisamente superficiale. Con questo non voglio imporre a nessuno di apprezzare HP ma vorrei pregare di fare dei commenti obiettivi, osservando l''opera in sè, non banalmente. (Credo che andando avanti così alcuni non troverebbero nemmeno in un libro di psicologia un "ritorno" utile alla nostra vita.). Rimanendo d''accordo con l''ultimo commento p



24/08/2007 Di tsfrancy
0 stelle su 5

Bata! Non ho intenzione di rispondere più, mi sono stufato di tutto questo fraintendimento. Oramai nella società di oggi non ci si capisce più, ci si fraintende sempre o perchè lo si vuole o perchè non si ha l'umiltà di ascoltare l'altro attentamente senza partire in quarta con i nostri pregiudizi che anche una sola parola può suscitare. Non ho intenzione di spiegare dove mi avete frainteso tutti e dove non mi avete per nulla capito (se non si capisce sono quello che ha commentato molto negativamente H.P). Spero solo che cresca in tutti noi un senso di umiltà che porti a capire veramente ciò che un altro dice per amor stesso di verità e non per portare avanti la sua idea. Detto ciò non continuerò più qui a postare miei commenti su H.P. Spero solo che nel tempo vi e ci sia dato di crescere in coscienza e umanità. Grazie e addio.



24/08/2007 Di michele.previtera
3 stelle su 5

Caro lettore critico, non ti dispiacere se qualcuno non ti capisce o ti fraintende, daltronde i libri sull'incomunicabilità fra gli esseri umani sono tra i più letti e spesso sono delle perle meravigliose (vedi Mastro Don Gesualdo ad esempio o più recentemente The Hours). Quindi dovresti essere lieto di far parte della schiera di chi scrive e non viene capito. In generale comunque ti abbiamo capito, tu vuoi dire che in seguito ad una lettura di un romanzo, il lettore deve comprendere meglio il mondo, o essere ispirato ad aspattersi o ricercare quello che il romanzo del mondo ha rappresentato. Il problema è che la capacità di fruire di un opera d'arte varia da persona a persona e di una stessa opera si fruisce in modo anche totalmente diverso. A me capitò dopo aver letto Guerra e Pace di discutere che un amico totalmente preso dalle vicende storiche che al romanzo fanno sfondo. Anche io sono appassionato di storia ma ero più che altro stordito dalla forza dei personaggi. Quindi stesso libro, fruizioni diverse. Inoltre un'altra questione è che alcuni, magari in certi periodi della propria vita, non si aspettano dai romanzi altro che un sogno, cosa facciamo? Tutti a leggere le istruzioni del telefonino? Perdona l'ironia e rinuncia al silenzio, rispondi pure se vuoi. M.



26/08/2007 Di tsfrancy
0 stelle su 5

No, non si tratta di istruzioni, ma di leggere paragonando la propria vita con ciò che viene letto; non si tratta di fruire, ma di "dialogare" con l'autore attraverso la sua opera. Non è questione di una "giusta lettura", di giusta prospettiva, anche perchè si potrebbero trovare cose interessantissime, paragoni interessantissimi, parallelismi interessantissimi. Quello che però vedo come punto di partenza, come questione essenziale per quanto riguarda la mia vita, è essere aperto all'immedesimazione con i personaggi della storia che viene raccontata che può far luce sulla mia storia che è la mia vita. Vedo come "necessario" ,affinchè la lettura non sia solo un passatempo, il dialogo, o meglio l'ascolto del lettore a ciò che viene partecipato, affinchè comunichi con la sua vita e che non lo distolga da essa. Questo per quello che ho sperimentato nelle mie letture "ha da essere fatto" (e non è certo frutto di istruzioni perchè richiede una educazione alla disponibilità d'animo e una umanità che io non ho innata, ma ricevuta e accolta come per simbiosi da carissimi amici). "Ha da essere fatto" perchè ciò che è stato letto non rimanga solo lì, ma comunichi anche con la mia realtà, quindi con la mia vita. Comunichi in modo profondo, fino a toccare le corde più fragili, i desideri più reconditi, le esigenze più fondamentali che bramano la loro realizzazione. Se un libro non può dialogare con questo mio desiderio fino in fondo, io non mi degno nemmeno di leggerlo. Francesco.



26/08/2007 Di ea
0 stelle su 5

Ho letto tutti i romanzi in lingua originale. C''è un netto stacco di stile dopo i primi due, quando il successo dei film ha portato necessariamente ad affiancare JKR la consueta serie di consulenti e revisori. Dal terzo romanzo in poi, più che romanzi nel senso tradizionale del termine, sono sceneggiature ampliate, ma ugualmente piacevoli da leggersi. Un altro stacco narrativo si ha dopo il quinto romanzo. Gli ultimi due romanzi, compreso quindi il settimo "HP e le reliquie della morte", sono in effetti capitoli conclusivi della storia. Per questo motivo si sentono due tensioni parallele, ma contrarie in ogni pagina: la necessità di concludere e quindi spiegare naturalmente tutti i fatti pregressi e la necessità di scrivere altri due romanzi. Se da un lato quindi i due ultimi volumi sono utili alla storia, dall''altro sono un po'' stiracchiati, sia perché adottano lo stile sceneggiatura, sia perché la JKR doveva evidentemente produrre per contratto volumi di un certo numero di pagine. La trasposizione filmica, per chi si interessa di questa faticosa e rischiosa attività, pur appoggiandosi sempre ad atmosfere goticheggianti, ha finora mirato a - ammorbidire i personaggi rispetto a quelli descritti nei libri; - sorvolare su molti dettagli e nessi minori. Sarà interessante vedere che cosa JKR, sceneggiatori e registi riusciranno ad estrarre dagli ultimi due romanzi, che sono quelli più complessi in termini psicologici e umani in generale (i personaggi crescono).



28/08/2007 Di feade
5 stelle su 5

A parte tutte le discussioni che sono sorte a me HP è piaciuto. Non credo che si debba stare troppo a scervellarsi per criticare (sia positivamente che negativamente) questo libro. HP è più che altro una lettura di svago e la positività o negatività dei commenti dipende sempre dai gusti. Quanti apprezzano Dumas per il suo genio e quanti lo disprezzano per la profusione di dialoghi nelle sue pagine; quanti hanno lodato Joyce e quanti lo hanno ritenuto un pazzo; quanti si sono commossi alle parole di rivendicazione della Woolf e quanti l'hanno denigrata come una semplice femminista. Non portiamo HP a livelli troppo alti della letteratura mondiale. Diciamo che è una lettura tranquilla, piacevole, senza troppe pretese ma con un suo charme particolare. A mio parere tutti i libri parlano della nostra umanità perchè è lo stesso scrittore a trasparire dalle pagine da lui redatte. Sta a noi, alla nostra esperienza di vita, immedesimarsi nel libro. Avendo, quindi, esperienze e vite (per fortuna) diverse alcuni libri non ci soddisferanno appieno, altri si. Purtroppo non condivido una critica categorica che non lasci aperture ad una condivisione pacifica e stimolante.



28/08/2007 Di mno
2 stelle su 5

Finalmente la Rowiling é arrivata al suo ultimo libro su Harry Potter. Finalmente inteso dal suo punto di vista. Il settimo libro mira a dare risposte a tutto, é scritto in modo da riuscire a tirare le somme, stilisticamente corretto ma non molto appassionante. Fra i sette, a mio parere, il peggiore. Si abbandonano lentamente i sottili ritratti psicologici che anzichè maturare e approdare ad una loro precisa immagine, si danno ormai per conosciuti e quindi non valevoli di ulteriori spiegazioni. La trama è stanca, stanchissima, e vive per lo più di scene già descritte. Non ci sono più i colpi di scena e le trovate interessanti dei libri precedenti. Purtorppo una brutta chiusura per una saga invece veramente appassionante. Mi aspettavo di più.



29/08/2007 Di tsfrancy
0 stelle su 5

Harry Potter e la camera dei segreti “Deludente seconda prova del maghetto più amato dai bambini” di Fortunato Simone Nuove avventure per il simpaticissimo maghetto Harry Potter, alle prese, questa volta, con un mostro terribile. Fossi un mio studente, Harry, prenderesti 2. In latino e cinema. Perché non è possibile andare blaterando incantesimi in latino maccheronico: «immobilus»; «expelliamus»! Roba che nemmeno nei film di Alvarone Vitali. È vero che ormai del latino non frega niente a nessuno, ma da un ragazzino con la faccia pulita, vestitino pulito, mi sarei aspettato ben altro. E poi, diciamo la verità, sei un po’ un cagnetto a recitare e non sei nemmeno troppo simpatico con quell’espressione da eterno saputello (ma da quando i secchioni quattr’occhi sono amati dal mondo?). Ma, caro Harry, il problema non è solo questo. Le magagne vere arrivano da ben altro: dopo il primo episodio, in cui mettevamo in dubbio la tua posizione sul reale (vai a scuola, ma ne sai più dei professori e non impari un tubo; gli amici sono più complici che compagni di strada), ti sei replicato, e in peggio. è vero: sei furbo ed incasserai più de Il signore degli anelli e Guerre Stellari, nonostante che molte scene siano terrorizzanti e non adattissime ad un pubblico di bambini. Eppure, proprio rispetto alla saga di Tolkien, sei molto, molto più povero. Condividi ambientazione (un mondo fantastico, gli elfi, mostri vari…), ma tu, Harry, hai poteri magici infusi per generazione e poco importano nel tuo percorso amici o maestri (Albus Silente è un povero vecchio, che sa solo tirare fuori dagli impicci i monelli). Nulla a che fare con il film di Jackson, realistico nel fare i conti con il male (mentre tu, Harry, hai già deciso da che parte stare, come se la forza di volontà bastasse a soffocare il male dell’uomo) e con una compagnia di uomini sempre presente nel sostenere nella buona e nella cattiva sorte la fragilità del protagonista. E poi, Harry Potter, sei una figurina scialba



29/08/2007 Di tsfrancy
0 stelle su 5

rispetto a Frodo; non vivi mai alcun dramma. Non sbagli mai. Hai sempre ragione. E quando puoi, umili i tuoi professori che ovviamente sono più ignoranti di te. Insomma, sei proprio un bell’esempio educativo.



30/08/2007 Di tsfrancy
0 stelle su 5

Un importante scrittore come Michael O'Brian - è l'autore del recente Il nemico - ha chiarito perfettamente il problema dell'immaginario simbolico nella letteratura con una sorta di sillogismo: "se corrompiamo i simboli" ha detto "corrompiamo i concetti; se corrompiamo i concetti, corrompiamo la conoscenza; se corrompiamo la conoscenza, corrompiamo la coscienza; se corrompiamo la coscienza, corrompiamo le azioni". Da sempre nella letteratura fantastica il protagonista delle grandi storie è un ragazzo normale che vive un'avventura straordinaria. In questo contesto il mago e la magia hanno due connotazioni profondamente diverse. Da una parte la magia è, soprattutto e potentemente, l'opera del male: i maghi, le streghe in virtù di una potente conoscenza violentano la realtà, fanno sì che le cose non siano come dovrebbero essere. Dall'altro ci sono i maghi buoni, le fate, le armi incantate che sostengono il protagonista nel suo difficile cammino per sconfiggere il male. Ma questi sono immagini, simboli, della grazia: un dono gratuito, più grande delle capacità umane, dato all'uomo per il cammino doloroso e difficoltoso all'interno della realtà. Il male cospira contro ciò che c'è di bello nella realtà, ma l'uomo è sostenuto e accompagnato da qualcuno di più antico, più saggio, più potente di lui. Pensiamo a Merlino: è il consigliere di re Artù, colui che gli permette di trovare Excalibur; ma a impugnare la spada è la mano del ragazzo, considerato per anni un garzone di stalla. Questa traiettoria, che è presente in tutta la letteratura occidentale, trova il suo perfetto compimento in quel capolavoro della tradizione fiabesca e dell'educazione della tradizione cristiana che è Il Signore degli anelli. Qui il protagonista non è il saggio Gandalf, che pure è il perno della grande alleanza per proteggere il mondo dagli attacchi del Signore delle tenebre; non è nemmeno Aragorn, il re valoroso e gentile; il protagonista è Frodo, un "mezzuomo", cioè un uomo piccolo, che apparente



30/08/2007 Di tsfrancy
0 stelle su 5

...che apparentemente non ha grandi carte in mano per cambiare le sorti della battaglia; eppure è a lui che viene affidato tutto. Perché protagonista della storia non è uno dotato di particolari doti, ma uno che ha il cuore per dire di sì alla grande avventura che bussa alla porta della sua libertà. La differenza è che romanzi come quelli di Harry Potter, che pure contengono moltissimi elementi che si riallacciano alla sana tradizione, hanno un elemento profondamente sbagliato: protagonista della storia è un giovane mago. Il problema è che con la magia non è mai affidata all'uomo la possibilità di un cammino vero nella vita. Harry è un mago. Questo è un ultimo, sotterraneo gnosticismo. È come dire che il meglio della vita è acquisire una serie di conoscenze che ti permettono di fronteggiare il male al suo stesso livello. È la presunzione che ne Il Signore degli anelli viene incarnata da Saruman: un uomo di straordinarie doti intellettuali e morali che per fronteggiare il Signore delle tenebre si mette a studiare le sue stesse armi, cioè la magia, e alla fine ne diventa un'altra immagine. Non è un caso che tante volte mi capita di dialogare con dei ragazzi su Il Signore degli anelli e su Harry Potter e vedo che loro implicitamente colgono questa differenza. Una ragazzina poco tempo fa mi ha detto: "Mi è piaciuto molto Il Signore degli anelli, ma di più Harry Potter, perché mi fa credere che con la magia potrei ottenere quello che voglio". Questo è un errore che è implicito nella proposta della magia come punto positivo per il cammino dell'uomo. Per questo è così importante la sottolineatura di Benedetto XVI, che ha parlato di neo-paganesimo rispondendo a quella giornalista tedesca. Il problema del paganesimo, anche quello antico, è che propone come risposta al problema della vita un percorso per pochi iniziati, che devono ottenere una serie di poteri scendendo a patti con una serie di forze.



11/09/2007 Di micioblu
4 stelle su 5

Premettendo che ho letto ogni Harry Potter e mi sono piaciuti molto, premettendo che adoro il fantasy, volevo solo dire una cosa in merito al commento del 30.08: Il Signore degli Anelli è l''unico libro fantasy che hai letto oltre Harry Potter? Esistono migliaia di libri dove i protagonisti non sono affatto "normali" ma posseggono delle doti particolari (mai ultima la magia) che si rivelano più che determinanti per il trionfo finale, o anche racconti dove i protagonisti non vincono nemmeno. Non si può giudicare un libro in merito a rispetta/non rispetta i canoni della tradizione, la cosa più bella per me è proprio quando scopro un libro che si differenzia dagli altri, perchè sono le differenze che ci arricchiscono. Oltretutto leggere è un pò come sognare, i libri di questo genere sono prodotti della fantasia e come tali devono essere guastati, e la cosa più bella dei sogni è che non ci sono regole. Perchè è sbagliato sognare la magia? Non esistono sogni sbagliati e sogni giusti, e Harry Potter non è solo la storia di un mago ma di un mondo di maghi, con le proprie regole e limitazioni. Giudicare quel mondo in base alle nostre leggi è impossibile. Per questo ho apprezzato molto questi libri, perchè più che la storia di uno, raccontano la storia di un''intera realtà parallela diversa eppure per molti versi simili alla nostra, dove lo straordinario è l''ordinario ma il caos non è l''ordine, le leggi esistono così come la stessa corruzione. Sognare di far parte di un mondo diverso, un mondo straordinario, è una delle cose più belle che esista, l''uomo ha sempre sognato la magia e personalmente non ci vedo nulla di male nè di strano, perchè se la magia esistesse sarebbe la prova che c''è davvero qualcosa di superiore.



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