29/08/2007
Di tsfrancy
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Harry Potter e la camera dei segreti
“Deludente seconda prova del maghetto più amato dai bambini”
di Fortunato Simone
Nuove avventure per il simpaticissimo maghetto Harry Potter, alle prese, questa volta, con un mostro terribile. Fossi un mio studente, Harry, prenderesti 2. In latino e cinema. Perché non è possibile andare blaterando incantesimi in latino maccheronico: «immobilus»; «expelliamus»! Roba che nemmeno nei film di Alvarone Vitali. È vero che ormai del latino non frega niente a nessuno, ma da un ragazzino con la faccia pulita, vestitino pulito, mi sarei aspettato ben altro. E poi, diciamo la verità, sei un po’ un cagnetto a recitare e non sei nemmeno troppo simpatico con quell’espressione da eterno saputello (ma da quando i secchioni quattr’occhi sono amati dal mondo?). Ma, caro Harry, il problema non è solo questo. Le magagne vere arrivano da ben altro: dopo il primo episodio, in cui mettevamo in dubbio la tua posizione sul reale (vai a scuola, ma ne sai più dei professori e non impari un tubo; gli amici sono più complici che compagni di strada), ti sei replicato, e in peggio. è vero: sei furbo ed incasserai più de Il signore degli anelli e Guerre Stellari, nonostante che molte scene siano terrorizzanti e non adattissime ad un pubblico di bambini. Eppure, proprio rispetto alla saga di Tolkien, sei molto, molto più povero. Condividi ambientazione (un mondo fantastico, gli elfi, mostri vari…), ma tu, Harry, hai poteri magici infusi per generazione e poco importano nel tuo percorso amici o maestri (Albus Silente è un povero vecchio, che sa solo tirare fuori dagli impicci i monelli). Nulla a che fare con il film di Jackson, realistico nel fare i conti con il male (mentre tu, Harry, hai già deciso da che parte stare, come se la forza di volontà bastasse a soffocare il male dell’uomo) e con una compagnia di uomini sempre presente nel sostenere nella buona e nella cattiva sorte la fragilità del protagonista. E poi, Harry Potter, sei una figurina scialba