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Maurizio De Giovanni ha creato serie di gialli italiani che hanno conquistato il pubblico grazie anche alle trasposizioni televisive.
Dopo Il Commissario Ricciardi e i Bastardi di Pizzofalcone, De Giovanni ha donato al pubblico una protagonista femminile di nome Sara.
Sara non è giovane, ha i capelli grigi e per anni ha lavorato carpendo informazioni sulle persone in un’unità segreta dei Servizi. La sua storia l’ha condotta nell’anonimato.
Gli occhi di Sara hanno visto tanto, ma tanto è lasciato al mistero grazie alla maestria con cui De Giovanni rivela e nasconde con i suoi perfetti meccanismi narrativi.
Se nel precedente Sara al tramonto avevamo incontrato una Sara che stava per diventare nonna e, contemporaneamente, veniva nuovamente coinvolta nella sua vecchia vita di indagini, in Gli occhi di Sara il nipotino ha una malattia seria e la donna lotta per salvarlo.
Gli occhi di Sara è un romanzo giocato sul passato: quello del 1990, di una Napoli pronta ad accogliere l’arrivo di Papa Giovanni Paolo II. La Sara di allora ha un cognome un ruolo bene definito all’interno dei Servizi e sta per affrontare uno degli incarichi più importanti di sempre. Ma cosa hanno visto Gli occhi di Sara? In quel lontano anno, Sara incontrò qualcuno che le sconvolse la vita e che ora torna a rivedere per poi ripercorrere il passato raccontando di sé, di tradimenti e di passioni, della sua storia e della Storia contemporanea.
E’ una Sara non ancora vista quella raccontata perfettamente da De Giovanni in Gli occhi di Sara.
Una donna con una storia, un’umanità e dei segreti inconfessabili.
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