Giuliana Traverso si racconta attraverso ricordi, sogni, sensazioni, grandi e piccoli eventi, amplificati dalla memoria o dalla percezione infantile. Costruisce per i lettori una sorta di diario incongruo, che non rispetta il tempo, che segue il fluire non ordinato dei pensieri. Non racconta “fatti”, non dice i dove e i quando, cita di striscio persino i nomi dei suoi familiari e insiste invece nel rintracciare attraverso ricordi minuti le sensazioni e i sentimenti che l’hanno fatta diventare quella che è. Quasi un diario di formazione che ruota attorno ai legami con la famiglia, con gli altri, ma soprattutto attorno ai concetti di dignità e di libertà.