Tre personaggi alle prese con disavventure apparentemente lontane si muovono sullo sfondo di una tragedia annunciata, nel livore che l'Unione Sovietica respira mentre osserva un'Europa scossa dalla seconda guerra mondiale. Misa, brillante studente di Letteratura e aspirante poeta, all'improvviso si ritrova sbattuto fuori dall'università, e tra i goffi tentativi di rimediare al guaio in cui è incappato finisce a fare l'inserviente in ospedale. Ma la fonte principale delle sue pene, così come delle sue gioie, sono le donne: l'angelica Lija e la passionale Valja. Anche Boris, professione giornalista, è perennemente diviso tra la moglie e l'amante, la prima giocosa e ardita, l'altra verginale e devota. Un'ambiguità che pervade non solo le relazioni amorose ma la sua stessa personalità, nella quale si nasconde un lato pericoloso, se non addirittura letale. Ed ecco che fa la sua comparsa Ignatij Krastygevskij, un bizzarro studioso convinto di poter usare il linguaggio per influenzare il mondo intero e piegarlo al suo volere. Dmitrij Bykov intreccia storie dal sapore insieme comico e amaro, restituendo il clima di un'epoca in bilico tra guerra e pace.