Alper vive a Istanbul. Ha cinque anni ed è un bambino dall'identikit fuori dal comune: non vuole saperne di asilo, di favole né tantomeno di canzoncine mielose. Piuttosto si diverte ad azzuffarsi con i teppistelli del quartiere, a leggere Nietzsche e Dostoevskij e ad ascoltare Sostakovic. Ma soprattutto, parla con una verve che più caustica non si può. Se il protagonista di questo libro è surreale, la sua storia lo è ancora di più: una sera, attirato da uno strano trambusto nell'appartamento di un vicino, Alper scopre il corpo senza vita del signor Hicabi. Il cadavere parla chiaro: omicidio. La polizia interroga il bambino, lui risponde, ma questo non basta a risolvere il caso. Quale migliore occasione per condurre lui stesso delle indagini? Armato della sua pistola giocattolo, e soprattutto di un piglio brillante e anticonformista, Alper gira nel quartiere andando a caccia di indizi. I quali gli sveleranno le trame assurde che si nascondono dietro al misfatto. Un libro esilarante e irriverente. Dove i colpi di scena non si contano, i personaggi sono una fila di soggetti bizzarri e il protagonista ti spiazza con pillole di saggezza una più sarcastica dell'altra. Semplicemente geniale.