Con
Fermare Pechino Federico Rampini affronta un temo molto caldo.
Rampini è stato a lungo corrispondente estero dalla Cina ed è quindi uno dei principali intellettuali e conoscitori di tutto il sostrato culturale e sociale del paese asiatico, tra luci sfolgoranti e molte ombre.
Il piglio divulgativo di
Federico Rampini si adatta sempre, è liquido, per meglio arrivare al grande pubblico anche in forma provocatoria, come ha fatto nello spettacolo teatrale da lui ideato dall'eloquente titolo
Morirete Cinesi!.
In Fermare Pechino Rampini va a fondo della questione e affronta il tema raccontando aspetti della Cina nascosti e inquietanti operando interessanti paragoni con il nuovo modello sperimentale politico americano di Biden.
Cina e America in fondo, secondo la tesi del giornalista portata avanti in Fermare Pechino, hanno problematiche similari: diseguaglianze sociali, imperialismo tecnologico, crisi climatica e ambientale, dominio delle risorse rinnovabili.
Naturalmente in
Fermare Pechino Rampini racconta la Cina: dalla cultura etnocentrica degli Han ai Millennial di oggi, dal cinema cinese all'utilizzo della fantascienza come strumento di aggiramento della censura (se non avete ancora letto
Cixin Liu, rimediate).
Non si può non citare l'emergenza covid, nella quale la Cina tutt'oggi è al centro di misteriose accuse.
Così come non si può ignorare il fatto che USA e Cina sono potenze uscite rafforzate dall'emergenza pandemica, a differenza di un'Europa sempre più oggetto di contesa.
Fermare Pechino è una grande inchiesta che vuole paragonare, analizzare, raccontare due grandi potenze che di fatto giocano con il futuro di noi tutti perché alcune competizioni non possono che sfociare in guerra.
Recensione di Libraio