Il libro si compone di una raccolta di saggi focalizzati sulla grafica toscana, dal XV al XVIII secolo, intesa come espressione di "libertà" dell'artista per suo divertimento o per il suo circolo di affetti e committenti. Questa raccolta di studi vuol porre attenzione alle opere grafiche che sono espressioni celebrative del valore dato alla fantasia e al riposo in luoghi meno impervi dello spirito e dell'intelletto e che perciò talvolta usano una lingua "volgare" e antiretorica, arrivando finanche a preferire la via dello scherzo e del gioco. Disegno quindi come strumento - talvolta cinico - per godere del presente e dei piccoli piaceri che esso offre, "abbassandosi" dai pensieri e occupazioni troppo elevate, per trovare una umanissima pace.