Se l'OMS ci dice che le persone con disabilità rappresentano "la minoranza più numerosa al mondo", come mai non ne sentiamo parlare nelle notizie e nei media? Perché non le vediamo quasi mai rappresentate nelle serie TV e nei film? Per quale motivo le ritroviamo spesso marginalizzate nel mondo della scuola e del lavoro? L'autrice ha cercato di dare risposta a queste domande, immergendosi in un'analisi che alterna evidenze numeriche a esempi pratici di narrative e linguaggi comuni, per capirne i potenziali effetti sia sulle persone con disabilità, sia quelle senza. Passando in rassegna le diverse "agenzie culturali", che impattano sul nostro immaginario collettivo: mondo della scuola, del giornalismo, delle serie TV e film, della pubblicità e quello del lavoro. Tutto questo per aiutarci a capire non solo dove ancora "non siamo", ma soprattutto per condividere spunti di riflessione che aiutino a far evolvere questo stato di cose. Così da non dover più ritrovarci a pensare: "Non ci vedete. Non ci conoscete. Non ci rappresentate o lasciate rappresentare. Non ci assumete. Eppur ci siamo."