La fiction è la religione del nostro tempo e deve fare i conti con i suoi fanatici. La convergenza tra prodotti culturali tradizionali e media digitali, che permette una maggiore immedesimazione e una diffusione virale dei contenuti, fomenta il fanatismo di chi vuole trasporre la finzione nel mondo reale. In maniera per lo più innocua, a volte positiva, persino formativa, ma pure con pericolosi effetti collaterali per le menti più fragili, i giovani e i soggetti impressionabili, spinti a gesti folli, a pratiche sessuali estreme, all'omicidio, al suicidio. Ieri avveniva con best seller romantici o film cruenti, oggi anche in scia a fiction di grande impatto e videogiochi che possono avere l'effetto addestrativo dei simulatori di volo o militari. Per chi lavora nell'industria culturale e nel mondo della comunicazione, spesso imbottita di storytelling, è ora di porsi il problema della responsabilità delle opere di finzione nell'epoca della loro emulazione.