Nelle "Confessioni" Jean-Jacques Rousseau scrisse che la stesura dell'Emilio gli era costata «vent'anni di meditazione e tre anni di lavoro». Si tratta, in effetti, di un'opera suddivisa in cinque libri nei quali l'autore presenta un'ampia varietà di argomenti - dalla teoria della conoscenza all'etica, dalla politica all'esistenza di Dio - all'interno di una cornice principalmente educativa, ricorrendo a diversi registri stilistici e forme letterarie tra le quali, nel quinto libro, tende a prevalere la storia d'amore tra Émile e Sophie. Una tale presentazione sarebbe però lacunosa se non si aggiungesse che, come Rousseau sottolineò successivamente, la filosofia dell'educazione dipendeva dall'assunto antropologico dichiarato nel celebre esordio dell'opera: «Tutto è bene quando esce dalle mani del creatore delle cose: tutto degenera nelle mani dell'uomo». A partire da questa affermazione si snoda l'opera che inaugurò la pedagogia moderna.