Sospeso, a mezza via, fra la confessione filosofica e il poema in prosa, questo libro è la storia di un amore profondo e struggente, per certi versi unico e irripetibile. In esso si cela la metafora della vita: inizia con la frivolezza - la cifra stilistica di ogni giovinezza - si conclude in un crescendo crepuscolare maestoso, lirico e austero, come dovrebbe concludersi ogni esistenza degna di essere definita tale.
"Ho scritto questo libro come se fosse un marivaudage, una conversazione raffinata e galante, minata, però, dalla Nostalgia e dall'Ineluttabilità. E, nonostante tutto, ho immaginato di ballare con lei un ultimo ballo, prima che l'alba di un nuovo giorno cancellasse, per sempre, quel poco che era rimasto nell'aria della colonna sonora della mia vita".