Delhi è stata la capitale dei Moghul e poi dell'Impero britannico e poi della dinastia Gandhi. Alla fine del millennio è arrivata la globalizzazione e un mondo intero, quell'India che nella fantasia degli occidentali era diventata mito, è esploso. Al posto di casupole di lamiera sono sorti palazzi e grattacieli; al posto di pittoreschi mercati sono arrivati enormi centri commerciali; al posto di una società chiusa e ferma è iniziata la rivoluzione dei nuovi ricchi, del terziario avanzato, della corsa verso la classe media di milioni di persone. Rana Dasgupta racconta questa trasformazione con l'immagine di un vulcano che erutta: Delhi è questo vulcano, nel cui nucleo caldissimo si è fusa la vecchia India e da cui sono usciti, devastando l'ambiente e la storia, ma anche portando novità e cambiamento, getti di lava incandescente sotto forma di mutamenti sociali, economici e culturali incredibili e destabilizzanti. Nel brulicante formicaio di storie, ambizioni, successi e miserie in cui Dasgupta getta il lettore, si staglia tutta la forza primitiva del capitalismo globalizzato contemporaneo, raccontato nel momento in cui cambia dall'interno e con forza prodigiosa tutta una città, un paese, un mondo. Un grande libro di viaggio e di scoperta, la rivelazione di un pezzo di mondo che nessun accademico, giornalista o economista poteva descrivere, e che solo la capacità di un grande scrittore di tessere immagini, racconti, emozioni e testimonianze poteva offrire ai lettori.