03/06/2021
Di emanuela.l.valente
5 stelle su 5
Il metodo di insegnamento della matematica proposto è interessante e all’avanguardia. Leggendo il libro, che tanto altro contiene, mi sono accorta di quanto sarebbe stato facile comprendere le materie tecnico-scientifiche se i miei insegnanti avessero usato il metodo qui proposto e mi avessero offerto le tante altre “ghiottonerie” sparse qua e là nel libro. Non riuscivo ad apprezzare la fisica che ci governa perché il metodo usato dalla mia insegnante era completamente astratto. In questo libro, al contrario, si parte dai primi conteggi e i primi calcoli della scuola primaria per arrivare a definire le leggi della fisica (come si fa nelle scuole seguenti, dato che il libro copre l’intero periodo scolastico). Il tutto partendo con la similalgebra (con l’aritmetica concreta), cioè scrivendo anche le unità di misura. Il libro propone un modo rigoroso e avanzato per formalizzare le situazioni con linguaggio fisico-matematico. La similalgebra, o aritmetica concreta, è infatti un metodo stimolante ed istruttivo, ideato per insegnare la prima matematica e apprenderla in modo consapevole. È basato sulla traduzione fedele, della lingua naturale in linguaggio fisico-matematico, e realizza in modo mirabile l’interdisciplinarietà fra italiano, inglese, matematica e fisica.
È certamente un metodo d’avanguardia, che porta in pochi mesi gli scolari della scuola primaria a conquistarsi (non quindi a subire) le prime due astrazioni della matematica (l’aritmetica e l’algebra), nonché ad imparare un poco alla volta, con almeno cinque anni d’anticipo, le regole del calcolo letterale dell’algebra (a/a =1; a · a = a^2; ecc.) ed il controllo dimensionale (r · a/r = a), che spesso viene scoperto solo nel biennio della scuola secondaria di secondo grado.
Le maestre che si rifiutano di parlare di algebra ai bambini, potrebbero bypassare la loro attuale ritrosia semplicemente dicendo che l’algebra si fa con le lettere perché con quelle si possono generalizzare i numeri dei casi specifici che vengono trattati con l’aritmetica: 5/5 =1; 5 · 5 = 5^2 ; 5 · 3/5 = 3; ecc.).
Solo dopo avere letto (divorato) il libro ho veramente capito la differenza fra la concretezza della fisica, che non può prescindere dalle unità di misura, e l’astrazione della matematica, che invece lavora solo con numeri e lettere. Sotto alle lettere algebriche, però ci sono i numeri (aritmetici) dei casi particolari. Le unità di misura della fisica non esistono proprio nella matematica.
Spero che qualche insegnante delle scuole elementari scelga di adottare il metodo proposto e che qualche Casa Editrice di testi scolastici per la scuola dell’obbligo proponga libri di matematica basati sulla similalgebra. Grazie a quel sottofondo di concretezza si potrebbero far affrontare con piena consapevolezza le astrazioni della matematica, perché astratti sono nei calcoli aritmetici della scuola primaria, i calcoli algebrici della scuola media e del biennio superiore, il calcolo differenziale del triennio superiore e dell’università, ecc. Buona lettura!