Dopo il comfort book
Le piccole libertà, torna Lorenza Gentile con un altro romanzo dal sapore dolce e che emana tepore.
Con
Le cose che ci salvano Lorenza Gentile ci porta a Milano, sui Navigli dove vive Gea.
Contrariamente al mondo globalizzato e che sogna di andare, di viaggiare, di scappare, la protagonista di Le cose che ci salvano ama il suo quartiere e difficilmente si sposta oltre i confini.
Gea ha 27 anni e lavora un po' dove serve. Ama il riciclo, il riuso e il second hand perchè è bello dare nuova vita alle cose.
Nella sua personale economia circolare che circola nel quartiere, Gea non solo dona le cose che aggiusta ma semina qui e là poesie, citazioni, origami.
Sebbene sola, conosce molte persone nel quartiere: la portinaia, o sedicente tale, del palazzo; la donna che gestisce la tavola calda, il tredicenne che vuol far l'autista di corriera.
Nessuno ha la sua età, perché sebbene Gea ami il suo posto nel quartiere in realtà forse non ha ancora trovato un posto nel mondo.
Lei, che viene da un mondo un po' precario, abituata a un padre pessimista che la incitava sempre a prepararsi al peggio.
E poi un giorno un'agenzia immobiliare rileva la vecchia bottega di rigattiere Nuovo Mondo, appartenuta a Dorothy. Mentre si cerca di sgomberare il vecchio per il nuovo, Gea inizia a impegnarsi ad immaginare un nuovo futuro, per sé e per il negozio.
Perché
Le cose che ci salvano sono quelle che noi, per primi, abbiamo salvato.
Recensione di Libraio