"Mentre sono qui seduta - scrive Ruth Finnegan nella prefazione - a digitare sul mio computer, mi ritornano alla memoria i cantastorie dell'Africa Occidentale con le loro canzoni, i movimenti del corpo, e il pubblico che prende parte attiva alle performance; mi ricordo dei richiami, dei colori e dei profumi che si diffondono dai prodotti messi in mostra per attirare gli acquirenti in un mercato delle isole Fiji, e dell'esperienza condivisa, non solo acustica ma anche corporea e visiva dei concerti inglesi. Penso ai gesti e ai segnali della quotidianità e alla comunicazione lungo grandi distanze tramite il telefono, le lettere, i regali. Tutti questi, mi sembra, sono modi in cui gli esseri umani si interconnettono l'un altro - modi di comunicare. Eppure sono moltissimi gli studi che sembrano non considerare questo ambito pienamente multisensoriale e che presentano invece una visione ristretta e molto più semplice del comunicare come se fosse limitato alle parole".