È il 1996. Ruggero Torlonia è un palermitano che lavora all'ufficio anagrafe del suo comune. Conduce una vita regolare: fidanzata, ufficio, amici ecc. finché un giorno giunge alla conclusione che il calcio sta rovinando Palermo. Quell'anno a entusiasmare l'animo dei tifosi è il "Palermo dei picciotti" di Ignazio Arcoleo". Decide allora di chiedere aiuto al Dalai Lama che con l'attore americano Richard Gere si trova in città. Vuole che Sua Santità redima Palermo, sostituendo al calcio il curling. Gianluca Tantillo in questo breve romanzo si lancia in una sconclusionata quanto assurda avventura, mettendo a nudo con ironia e cultura invidiabile le contraddizioni di una città, che altro non sono, se non quelle di un'Italia di trent'anni fa. Una delirante e scomposta avventura che, se avrete il coraggio di leggere, non vi porterà da nessuna parte ma forse vi permetterà di guardare fuori dalla finestra.