Una lettera piena di gratitudine, spedita nel 1951 da Donato Dufour Berte a Giovanni Battista Mazzarisi, nonno materno dell'autrice, e da questa rinvenuta fortunosamente, suscita in lei il desiderio di ripercorrere i tempi dell'occupazione tedesca di Firenze nel 1943-1944 e di ricostruire la vicenda di Dufour Berte, aristocratico ingegnere proprietario della Fattoria di San Leolino di Londa, e di Mazzarisi, direttore dell'intero complesso carcerario fiorentino delle Murate, Santa Verdiana e Santa Teresa.