Con il doppio dialogo "Cicero relegatus et Cicero revocatus" Ortensio Lando s'inserisce, assumendo una posizione interlocutoria, nell'acceso dibattito relativo al rapporto tra culto dell'eloquenza e pietà cristiana suscitato dalla pubblicazione, nel 1528, del "Ciceronianus" di Erasmo da Rotterdam. Mettendo in scena la paradossale condanna all'esilio dell'Arpinate da parte di taluni detrattori e il suo successivo ritorno in patria, Lando induce i lettori a guardare con ironia agli eccessi delle dispute che opponevano filociceroniani e anticiceroniani e, mentre affronta la "vexata quaestio" dell'imitazione, propone una pacata riflessione sulla difficoltà insita nel tentativo di coniugare l'amore per Cristo e la predilezione per la letteratura pagana. Il volume propone il testo latino dei due dialoghi con traduzione italiana e commento critico.