"Céline", ideale prosecuzione de La giovane Signora e le altre è ancora una volta un racconto entusiasmante, costruito con e attorno alla figura del femminile. Non a caso fitto e prolifico è l'incontro di donne che, da provenienze diverse, intrecciano le loro vite e le loro emozioni in una comune trama, una sola fibra dell'esistenza. Eppure, questo non è un romanzo ad excludendum, in cui cioè è tagliata fuori parte della vita, anzi, esso è semmai un romanzo dalle dimensioni intime e intimiste in cui la luce filtra dentro la stanza in penombra. E la parola fluisce lenta, in modo confessionale e perciò tanto più vero e al fondo dell'essere, ci mostra le cose in delicata filigrana. Il racconto d'altri diviene quindi accadimento comune, voce corale, partecipazione condivisa del lettore che si ritrova non tanto nei singoli fatti quanto nella stessa cornice umana, nello stesso contegno emotivo dei personaggi. (dalla prefazione di Mattia Leombruno)