Immaginiamo una giornata in una città rinascimentale o nelle campagne circostanti: muovendoci nelle strade, nei mercati, osservando il lavoro dei contadini, assistendo a una battuta di caccia non potremmo non notare la presenza costante, accanto all'uomo, del cavallo. Questo libro indaga il complesso mercato dei «corsieri» da guerra nel Quattrocento, soffermandosi sulle nuove dinamiche politiche ed economiche dello Stato in costruzione. Sono via via affrontati temi cruciali come il crescente coinvolgimento dei ceti produttivi e dei grandi mercanti nella formazione degli eserciti e del loro armamento, i conflitti sociali tra attori politici, come i grandi feudatari e le comunità cittadine, i modi di rappresentarsi dei principi nelle sfarzose architetture delle stalle e nella creazione di una nuova arte equestre legata all'ethos aristocratico del cortigiano.