Il lungo viaggio di Davide Monteleone nel nord del Caucaso è iniziato nel 2008. Il suo obiettivo era capire, documentare come il popolo riesca a (soprav)vivere in un luogo in cui il quotidiano è fatto di violazioni dei diritti umani, conflitti etnici, attentati suicidi e altri gesti estremi. Ha trovato un mondo sospeso, un popolo che vive nell’attesa, nella speranza di un cambiamento. Uomini e donne che sognano la democrazia, la modernità – ma soprattutto la normalità. Le fotografie di Davide Monteleone trasmettono esattamente quella sensazione, quella sospensione che caratterizza l’attimo appena prima di un qualcosa, quel momento in cui può accadere qualsiasi cosa.