Brossura, 350 ill. colori. L'amore per i gioielli è una passione che tocca tutti i popoli, di tutte le epoche e di tutte le classi sociali e la bigiotteria nasce proprio dall'esigenza di realizzare gioielli con materiali non costosi, e quindi accessibili a tutti.
Negli Stati Uniti l'arte della bigiotteria si sviluppa a Providence, nel Rhode Island. In questo piccolo stato della costa orientale infatti si erano insediati numerosi imprenditori e mercanti che avevano accumulato ingenti ricchezze e che avevano cominciato a far fondere le loro monete d'oro in oggetti preziosi e riconoscibili, per difendersi dai furti. Questo fatto spinse molti artigiani argentieri e orafi a installarsi a fine '700 nella capitale che divenne presto famosa per la qualità e bellezza dei monili che vi si producevano. L'intraprendenza di questi artigiani li spinse a sperimentare nuovi materiali, a utilizzare leghe più economiche rivestite d'oro o d'argento (gold plated e silver plated) permettendo così a un pubblico sempre più vasto di potersi accostare a questi gioielli. A metà '800 l'introduzione della placcatura elettrolitica semplificò la produzione riducendone ulteriormente i costi e trasformandola in industriale.
Proprio a fine XIX secolo arrivarono nel Rhode Island numerosi immigrati, soprattutto dall'Italia. Non avevano alcuna specializzazione ed esperienza e si adattarono quindi alla produzione di bigiotteria, che non necessitava di capacità specifiche. Molte fasi della preparazione dei gioielli venivano infatti realizzate soprattutto dalle donne e dai ragazzini, in casa, a cottimo, ma per alcune famiglie divenne un vero businness. Non a caso molti dei produttori e designers di bigiotteria che si affermarono nel XX secolo avevano origini italiane. L'alta qualità del disegno e del lavoro artigianale contraddistingue i loro prodotti, oggi assai ricercati dai collezionisti.
Dopo l'austerità imposta dai conflitti mondiali, avviene un'esplosione di creatività e libertà nella produzione di questi bijoux, che si affermano ormai nel moBrossura, 350 ill. colori. L'amore per i gioielli è una passione che tocca tutti i popoli, di tutte le epoche e di tutte le classi sociali e la bigiotteria nasce proprio dall'esigenza di realizzare gioielli con materiali non costosi, e quindi accessibili a tutti.
Negli Stati Uniti l'arte della bigiotteria si sviluppa a Providence, nel Rhode Island. In questo piccolo stato della costa orientale infatti si erano insediati numerosi imprenditori e mercanti che avevano accumulato ingenti ricchezze e che avevano cominciato a far fondere le loro monete d'oro in oggetti preziosi e riconoscibili, per difendersi dai furti. Questo fatto spinse molti artigiani argentieri e orafi a installarsi a fine '700 nella capitale che divenne presto famosa per la qualità e bellezza dei monili che vi si producevano. L'intraprendenza di questi artigiani li spinse a sperimentare nuovi materiali, a utilizzare leghe più economiche rivestite d'oro o d'argento (gold plated e silver plated) permettendo così a un pubblico sempre più vasto di potersi accostare a questi gioielli. A metà '800 l'introduzione della placcatura elettrolitica semplificò la produzione riducendone ulteriormente i costi e trasformandola in industriale.
Proprio a fine XIX secolo arrivarono nel Rhode Island numerosi immigrati, soprattutto dall'Italia. Non avevano alcuna specializzazione ed esperienza e si adattarono quindi alla produzione di bigiotteria, che non necessitava di capacità specifiche. Molte fasi della preparazione dei gioielli venivano infatti realizzate soprattutto dalle donne e dai ragazzini, in casa, a cottimo, ma per alcune famiglie divenne un vero businness. Non a caso molti dei produttori e designers di bigiotteria che si affermarono nel XX secolo avevano origini italiane. L'alta qualità del disegno e del lavoro artigianale contraddistingue i loro prodotti, oggi assai ricercati dai collezionisti.
Dopo l'austerità imposta dai conflitti mondiali, avviene un'esplosione di creatività e libertà nella produzione di questi bijoux, che si affermano ormai nel moBrossura, 350 ill. colori. L'amore per i gioielli è una passione che tocca tutti i popoli, di tutte le epoche e di tutte le classi sociali e la bigiotteria nasce proprio dall'esigenza di realizzare gioielli con materiali non costosi, e quindi accessibili a tutti.
Negli Stati Uniti l'arte della bigiotteria si sviluppa a Providence, nel Rhode Island. In questo piccolo stato della costa orientale infatti si erano insediati numerosi imprenditori e mercanti che avevano accumulato ingenti ricchezze e che avevano cominciato a far fondere le loro monete d'oro in oggetti preziosi e riconoscibili, per difendersi dai furti. Questo fatto spinse molti artigiani argentieri e orafi a installarsi a fine '700 nella capitale che divenne presto famosa per la qualità e bellezza dei monili che vi si producevano. L'intraprendenza di questi artigiani li spinse a sperimentare nuovi materiali, a utilizzare leghe più economiche rivestite d'oro o d'argento (gold plated e silver plated) permettendo così a un pubblico sempre più vasto di potersi accostare a questi gioielli. A metà '800 l'introduzione della placcatura elettrolitica semplificò la produzione riducendone ulteriormente i costi e trasformandola in industriale.
Proprio a fine XIX secolo arrivarono nel Rhode Island numerosi immigrati, soprattutto dall'Italia. Non avevano alcuna specializzazione ed esperienza e si adattarono quindi alla produzione di bigiotteria, che non necessitava di capacità specifiche. Molte fasi della preparazione dei gioielli venivano infatti realizzate soprattutto dalle donne e dai ragazzini, in casa, a cottimo, ma per alcune famiglie divenne un vero businness. Non a caso molti dei produttori e designers di bigiotteria che si affermarono nel XX secolo avevano origini italiane. L'alta qualità del disegno e del lavoro artigianale contraddistingue i loro prodotti, oggi assai ricercati dai collezionisti.
Dopo l'austerità imposta dai conflitti mondiali, avviene un'esplosione di creatività e libertà nella produzione di questi bijoux, che si affermano ormai nel mo