La Vienna di inizio novecento, fermenti culturali e artistici, salotti di eleganze e di conversazioni illuminate, l’avant-garde, la rivoluzione freudiana, e poi, lui, Gustav Klimt.
È un libro immerso nell’oro, La bellezza rubata, nell’oro di Klimt e nella celebrazione di una femminilità resa divina, immortale. Adele Bloch Bauer è un personaggio magnifico, giovane donna studiosa, piena di emozione, capace di capire il bello, tanto più se mascherato dalla provocazione, dal simbolismo. Adele conosce i tormenti dell’arte, lei giovane e illuminata rampolla di una ricca famiglia ebrea, e sogna il meglio per la sua Vienna, una magnificenza capace di uscire dai cliché e di sorprendere, anche sconvolgere gli animi.
Quando Adele incontra Klimt, riconosce in lui la genialità ma anche la passione, la carne, e le scopre in sé stessa, una brama di bellezza, di piacere e di conoscenza. Una regina appassionata e sensuale, Adele Bloch Bauer, musa e amante di Klimt, libera da ogni convenzione, una donna in grado di lottare per la propria indipendenza intellettuale. La regina di Vienna, un simbolo, oltre che una stimata mecenate insieme al marito Ferdinand. I ritratti Adele Bloch Bauer I e Giuditta sono tra le più straordinarie opere d’arte di tutti i tempi, esaltarono gli intellettuali e turbarono i benpensanti.
Anni dopo, in una Vienna che ha perso la sua regalità, affamata e terrorizzata dal nazismo, è un’altra donna a combattere con forza. Maria Altmann, la nipote di Adele. In fuga da Vienna e dalla violenza, una nuova vita americana, la sua, ricostruita con la determinazione di chi è sopravvissuto.
Un’eredità di passione e di tenacia, che la porta a combattere la battaglia più importante, quella per la dignità, sua e della sua famiglia, per recuperare “la bellezza rubata”, sottratta dai nazisti ed esposta al Belvedere. Una battaglia contro il governo austriaco in nome del bello, del giusto e di quella donna ricoperta d’oro che le aveva insegnato ad amare l’arte, la verità, la bellezza, e soprattutto, a non farsi ingabbiare.
Una storia che seduce, un racconto appassionato di bellezza e di coraggio che alterna in maniera sapiente i fasti della Vienna più bella di inizio 900 con gli scenari tormentati della guerra, le fughe, gli addii. E parla di donne, di seduzione, di bellezza infinita. Una ebbrezza che rifulge d’oro, un libro che è un’opera d’arte.
Recensione di Francesca Cingoli