Il mondo di Marco Paoli è un turbinio di apparizioni, di immagini dense e trasparenti allo stesso tempo, fatte di tanta ricerca. Sono storie che si possono leggere a più livelli che Rory Cappelli paragona a un haiku, forma giapponese di meditazione estetica che regala momenti di assoluto godimento. Così tra le varie Ballads si percepisce Bombay, si intuisce lo scenario di un arrivo in treno alla Stazione Termini a Roma, oppure l’aeroporto di Francoforte con le sue piste di atterraggio, Cuba con le tre figurine ritagliate delle ballerine all’Havana, le giostre a Delhi, Madras, lo spazio dinamico di New York ma anche composizioni di fiori, di rose, quelle che Marco ha coltivato con cura e ha catturato con il suo obiettivo.