"La fiamma di Cubeddu parla sardo. E lo parla in un modo assai diverso dalla poesia solitamente scritta in questa lingua: in qualche maniera assume su di sé la rivoluzione che i poeti dialettali del Novecento hanno compiuto nella poesia italiana. Un rifondare la tradizione uscendo da ogni strettoia manieristica e al contempo un restituire dignità alle cose chiamate col proprio nome. Un percorso che alcuni poeti sardi stanno portando avanti e che questo lavoro può contribuire a sviluppare in modo originale. Nonostante il desiderio di rafforzare le proprie origini, le proprie "radici", anche a livello istituzionale, non sempre l'esito di questi sforzi porta a qualcosa di davvero vivificante." Dalla Prefazione di Azzurra D'Agostino.