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stassi angelica - angelica e le comete

ANGELICA E LE COMETE




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Sellerio

Pubblicazione: 05/2017





Trama

Un libraio d'antiquariato nel quartiere di San Lorenzo a Roma che ricorda un vecchio angelo di Frank Capra. Un bibliotecario che soffre di uno strano malessere. Una lettera di Gesualdo Bufalino. E un libro magicamente ritrovato: il primo che Fabio Stassi avrebbe voluto scrivere, ma che ha sempre rimandato. Eppure sul frontespizio c'è il suo nome. Sotto a un titolo misterioso: Angelica e le comete. Vi si narra di una compagnia di marionette in viaggio che se ne va in giro lungo le coste della Sicilia su un carro zeppo di pupi, paladini e saraceni ma anche diavoli, ippogrifi, angeli, cinquanta attori di legno, tutti tenuti a lustro con scimitarre fiammanti ed elmi e pennacchi multicolori. Il padrone è Lo Spagnolo, scontroso ed esigente: conosce tante lingue ma non sa leggere. Lo aiuta Bruciavento, un gigante dal passato burrascoso. Ma la vera attrazione del teatro è una donnina dalle dimensioni di una marionetta, che le comari del suo paese pensavano fosse figlia del diavolo o della Luna. È «la sola Angelica in carne e ossa di tutto il Regno» e anche se il padrone la maltratta a lei basta ballare, mentre tutte le altre marionette la amano. Soprattutto una, un piccolo legno senza voce e senza armatura: Ardesio. Un giorno il carro dello Spagnolo arriva nel paese di Kalamet, proprio al tempo in cui un'altra carovana passa per l'Isola: Garibaldi e i suoi Mille. Questa storia ariostesca di donne cavalieri d'armi e d'amori, di cortesie e audaci imprese, è una favola triste, una pantomima di parole che sanno di infanzia e di tradizione, di malinconia e magia, quella che solo un teatro di marionette come l'opera dei pupi può dare. «In poco tempo, chi assisteva allo spettacolo non si sentì più in uno sconosciuto villaggio del Regno delle Due Sicilie, davanti all'opera dei pupi, ma si credette proprio lì, nei pressi dell'azione, a Roncisvalle, nei panni di un paladino».




Note Editore

Angelica e le comete è una storia che profuma di infanzia, tradizione e malinconia, con quella magia che riesce a regalare un teatro di marionette.
Un libraio d'antiquariato nel quartiere di San Lorenzo a Roma che ricorda un vecchio angelo di Frank Capra. Una lettera di Gesualdo Bufalino. E un libro magicamente ritrovato: il primo che Fabio Stassi avrebbe voluto scrivere, ma che ha sempre rimandato. Eppure sul frontespizio c'è il suo nome. Sotto a un titolo misterioso: Angelica e le comete. Vi si narra di una compagnia di marionette, il padrone è lo Spagnolo, scontroso ed esigente che conosce tante lingue ma non sa leggere, lo aiuta Bruciovento un gigante dal passato burrascoso; se ne vanno in giro lungo le coste della Sicilia su una carro zeppo di pupi, paladini e saraceni ma anche diavoli, ippogrifi, angeli, 50 attori di legno, tutti tenuti a lustro con scimitarre fiammanti ed elmi e pennacchi multicolori. Si accampano nelle piazze e insieme raccontano sera dopo sera le storie dei paladini di Francia, della rotta di Ronsisvalle e dell'assedio di Parigi, della pazzia di Orlando per la bella Angelica che quando appare in scena ha movenze di ballerina, i suoi piedi non fanno rumore sulle assi sconnesse, nessun filo a tirarle braccia e gambe perché Angelica non è fatta di legno. Si chiama Cate, è una creatura di carne che la natura ha lasciato piccola e mal cresciuta ma che incanta con le sue movenze leggere e la sua grazia. Se ne innamorano i pupi e la proteggono da Bruciavento, che si approfitta di lei, con scimitarre e durlindane mentre il corno di Orlando lancia un suono lugubre e Ardesio, un pupo privo d'armatura, abituato a recitare da semplice comparsa, ribolle di rabbia. Poi una sera nel paese di Kalamet succede quello che non ti aspetti e Ardesio sente che è venuto il suo momento.
Una favola triste, un incanto fatto di parole che sanno di infanzia e di tradizione, di malinconia e magia, quella che solo un teatro di marionette come l'opera dei pupi può dare. Fabio Stassi ci incanta ancora una volta con pagine che ricordano il mito, con quel malinconico desiderio di uomini e marionette di incontrarsi con la poesia del mondo.




Autore

Fabio Stassi (Roma, 1962) ha pubblicato con Sellerio: L'ultimo ballo di Charlot, tradotto in diciannove lingue (2012, Premio Selezione Campiello 2013, Premio Sciascia Racalmare, Premio Caffè Corretto Città di Cave, Premio Alassio), Come un respiro interrotto (2014), Fumisteria (2015, già Premio Vittorini per il miglior esordio) e La lettrice scomparsa (2016). Ha inoltre curato l'edizione italiana di Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno (2013, 2016)










Altre Informazioni

ISBN:

9788838936609

Condizione: Nuovo
Collana: LA MEMORIA
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 140


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