Paolo è un uomo che ha perso se stesso. Vive tra rimpianti e giorni senza senso, finché la vita gli offre un'inaspettata occasione di riscatto. Tra incontri misteriosi, sogni ricorrenti e segnali dal passato, si muove in un viaggio che intreccia realtà visibile e dimensione spirituale. Ogni episodio si fa metafora di un nuovo inizio: la memoria diventa terapia, l'affetto si trasforma in medicina, la scrittura in salvezza. "Ancora, ancora, ancora" è la parola che risuona come un mantra, un invito a non smettere di credere nella vita, nella guarigione, e nel mistero di ciò che non si comprende ma ci chiama.