«Vuoi fare l'analisi logica della lingua delle Farfalle? Chiedi a me. E come si dice 'grazie' nella lingua delle Balene? O quante coniugazioni hanno i verbi della lingua dei Salmoni? Trecentosessantamila, se ti può interessare. Ma a te interessano le lingue degli Umani, credo... Ma come fai a dirmi... se prima non impari almeno la tua lingua, ragazza mia». In seguito al naufragio che le porta via i genitori, la figlia dei Marchesi di Boscomare diventa muta. Rimasta orfana, si trasferisce a vivere con suo zio nel tetro Castellacelo. La bambina trascorre anni di solitudine e silenzio, vessata dai domestici e ignorata dallo zio. Unico sollievo, l'amicizia con Agrifoglio, il contadino dislessico, diremmo ora, che le dà il nome di una pianta selvatica: Amarella. Nonostante tutto cresce forte e coraggiosa e, quando intuisce che al castello succedono cose davvero strane, è determinata a scoprire la verità. Ma curiosare nel laboratorio di un misterioso scienziato è davvero una buona idea? Come farà Amarella a chiedere aiuto senza poter pronunciare neanche una parola? Un mago stralunato e il suo aiutante sono l'unica sua speranza. Una storia magica e affascinante, che ha tutta la forza delle grandi fiabe italiane, narrata da uno dei poeti contemporanei più amati. Un racconto ricco di poesia sul potere straordinario della parola, strumento di libertà e verità. Età di lettura: da 8 anni.