Il volume si presenta come una ricerca su un aspetto poco noto dei rapporti tra Italia e Germania nel periodo immediatamente precedente la seconda guerra mondiale e nel corso di essa. Si tratta della emigrazione puramente economica, anche se inquadrata dalle istituzioni fasciste, di centinaia di migliaia di italiani che andarono a lavorare in Germania con vantaggiosi contratti collettivi a termine. Durante la guerra, vennero a contatto con altri emigrati, deportati dalla Francia occupata, nonché con i prigionieri polacchi e russi dei lager, con i quali si trovarono fianco a fianco sul lavoro.