Leggiamo nella Bhagavadgita: in questo mondo non vi è nulla che purifichi quanto la sapienza, e, con il tempo, colui che l'ha raggiunta, liberandosi della parte negativa di sé, realizza se stesso. Davvero esiste nell'essere umano, una parte negativa intesa come un male necessario? Ogni uomo è un mondo. Dimora nel centro del suo universo come signore e reggente delle parti che lo costituiscono. A volte si comporta come un re saggio, dedicando la sua vita alle necessità dei suoi sudditi, ma più frequentemente è un tiranno che impone molte ingiustizie sui suoi vassalli. Il corpo dell'uomo è un tempio vivente, ed egli è il Dio stesso che vi risiede. E se i luoghi del culto antico erano copie del corpo umano, i rituali che si realizzavano nelle segrete stanze simboleggiavano certi processi che hanno luogo anche, nel corpo umano. Questo libro è semplice, cerca di mettere ordine, non pretende di essere vero ma racconta una storia vecchia come il mondo, antica quanto l'uomo, pulita come il sole.