Abituati a questo sole si nutre dei ricordi di un'esperienza vissuta dall'autore descritta in modo molto realistico: Nicola, un giovane medico italiano, racconta in prima persona le sue giornate con una sorta di sospensione del giudizio, mista a una dignitosa accettazione della realtà, crudele e ingiusta. Nelle pagine di questo romanzo, che a tratti hanno il passo del diario, si svolge un percorso di apprendimento interiore che mette il protagonista e narratore di fronte a mille domande destinate a non avere risposta, proprio come molte malattie rimangono senza una diagnosi. È una strada che spinge Nicola a imparare a adeguarsi a una vita strettamente legata al ciclo delle stagioni, alle condizioni climatiche, alla prepotenza di una natura soverchiante. Come le persone del luogo, abituate, appunto, a ricevere ciò che viene offerto e a fare a meno di ciò che viene tolto loro dalla realtà, talvolta brutale, dell'ambiente in cui vivono. A dar corpo, in modo speciale, a questo dialogo tra mondi diversi, è una storia d'amore, in cui si condensano i problemi e le difficoltà delle forti distanze, come il fascino e l'attrazione delle differenze capaci di arricchire la vita.