I progetti presentati in questa monografia sul giovane studio pietroburghese Chvoya sono un viaggio dalla dimensione più domestica a quella pubblica. Da una casa per artisti dispersa nella foresta alla via pedonale che collega la Nevsky Prospekt a Piazza del Palazzo nel centro di San Pietroburgo. Superando il problema della scala, ogni progetto di Chvoya è un dispositivo per farsi guardare, per prepararsi a guardare, e infine guardare. Chvoya ci mostra un'architettura che finalmente si allontana dal lirismo contemporaneo lavorando sulla verità del linguaggio della costruzione. Come nelle pellicole di Dziga Vertov, forma e tecnica sono preminenti ma gli attori non devono accorgersi del regista. Impongono un ritmo serrato a tutti gli spazi per poi trascenderlo senza abbandonare la chiarezza compositiva. Un modo di progettare che racconta di San Pietroburgo ma si rivolge al panorama internazionale.