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pasanisi fabrizio - a dublino con james joyce

A DUBLINO CON JAMES JOYCE




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Perrone

Pubblicazione: 10/2019





Trama

Il connubio tra James Joyce e Dublino non è così scontato: Joyce visse a Dublino soltanto un terzo della propria esistenza, dalla nascita (2 febbraio 1882) fino alla definitiva partenza per il Continente (8 ottobre 1904), anche se fu talmente ossessionato da quei primi ventidue anni da scegliere la città e i suoi dintorni come ambientazione pressoché unica delle proprie opere. Inoltre, se oggi lo scrittore è venerato dai propri concittadini, ed è diventato una guida ideale per muoversi nella capitale irlandese, egli la lasciò sbattendo la porta, non fu mai tenero con la terra natale e anzi la trattò male, prima raccontandone anche gli aspetti più cupi, poi dedicandole un capolavoro comico che ne mette a nudo pregi e difetti. Joyce fu il primo a offrire un ritratto attento e minuzioso della capitale irlandese e dei suoi cittadini, all'inizio in un'ottica realista, poi sempre più visionaria. Attraverso l'evoluzione delle opere di Joyce negli anni, il suo rapporto con la città si trasforma: Dublino diventa piano piano uno spazio simbolico, dagli echi mediterranei, il luogo dell'eterno vagare che ha nel protagonista di "Ulisse", Leopold Bloom, la figura centrale.




Recensione Libraio

“Come potrebbe esistere Joyce senza Dublino, e, oggi, come potrebbe esistere Dublino senza Joyce?”
Il libro di Fabrizio Pasanisi è una mappa del cuore che guida al centro della vita di Dublino e del suo narratore per eccellenza, James Joyce, dubliner per poco, e suo malgrado.
James Joyce ebbe con la città di Dublino, cui è così profondamente legato il suo nome, un rapporto travagliato e contraddittorio di amore e di odio. In realtà, visse a Dublino solo un terzo della sua vita, dalla nascita nel 1882 alla partenza per il continente nel 1904. Nella sua esistenza, e nel suo animo, ci sono anche Zurigo, Parigi, Roma, e soprattutto Trieste. Ma il suo legame con la città natale restò indissolubile seppur segnato da amarezza.
“Quando un giorno chiesero a Joyce perché avesse lasciato l’Irlanda, rispose: <>. Più che un semplice espatriato amava considerarsi un esule, uno costretto ad andarsene via e pronto, prima o poi, a fare ritorno, possibilmente pieno di onori, levandosi magari qualche sassolino dalla scarpa.”
Una vita precaria, quella della famiglia Joyce, con il padre John sempre più in difficoltà economica, sempre più vittima dell’alcolismo, che porta i suoi in un pellegrinaggio verso zone sempre meno prestigiose, in case sempre meno accoglienti, dalle quali scappare quando non ci sono più soldi. La conoscenza di Dublino, nasce anche così, attraverso i continui traslochi, dal centro alla periferia. Ne parla, Pasanisi, nella prima parte del suo libro, centrata sulla vita dell’autore, i suoi studi, gli amici, l’amore.
Nella seconda parte si entra nella scrittura di James Joyce, e attraverso le sue opere, si analizza l’evoluzione della sua visione della città.
In Dubliners, Joyce volle raccontare la città e i suoi abitanti così com’erano, come li aveva visti e conosciuti: è una rappresentazione molto sincera, quasi fotografica di strade e luoghi. L’umanità che preme all’autore raccontare nasce dalle sue stesse esperienze, e da un paesaggio urbano familiare.
E’ un ritratto a tinte fosche, quello di Dublino, città cupa e non amica. C’è un continuo desiderio di fuga, il senso di una pesantezza opprimente. In Ritratto dell’artista da giovane la madre Irlanda “è la vecchia troia che si mangia i maiali che ha partorito”.
“Poi, un bel giorno, Leopold Bloom attraversò Dublino e per la città, e per la letteratura, non fu più la stessa cosa: cambiarono per sempre, l’una e l’altra, come cambiò il ruolo del cittadino e del lettore.”
Una Dublino da commedia, nell’Ulisse, abbandona i toni grevi e si illumina di una dimensione vivace, a tratti fantastica. Seppur nel paradosso, tutto riporta alla vita vissuta, a luoghi reali e tangibili. James Joyce adulto sembra dimenticare l’antico rancore e fare pace con la sua terra. Il viaggio di Ulisse per le strade di Dublino, tra avventure e pericoli, diventa un immenso viaggio dell’uomo in una terra trasfigurata e resa universale.
A Dublino con James Joyce riesce nella difficile impresa di equilibrare saggio e racconto, lo fa con sapienza e vivacità narrativa, e accompagna il lettore nelle pieghe di una vita, complicata e umanissima, nelle pagine di capolavori assoluti, e nelle strade di una città che ogni anno il 16 giugno, giorno del Bloomsday, si inchina al suo più grande Dubliner.

Recensione di Francesca Cingoli









Altre Informazioni

ISBN:

9788860045102

Condizione: Nuovo
Collana: PASSAGGI DI DOGANA
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 150


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