Matthias Herrmann era nel cuore di Chelsea Studios, tra il 2011/12, campo base artistico da cui partire per incursioni fotografiche in New York, ma anche a Washington, Philadelphia, New Haven e Hartford. Dotata di solo analogico medio formato - "non photoshop, nessun ritaglio, senza treppiede" (Herrmann) - lavora sul sentire degli artisti sulla magia del quotidiano.
Il libro di Herrmann può essere visto come un omaggio alla metropolitana di New York, come una sorta di confessione di un flaneur, che rivela le sue vie, sotto forma di un diario fotografico dello spettatore.