Sebastiano perde il padre, colpito da ictus: la morte ideale per un uomo che non ha mai avuto il coraggio di morire. La figura del padre ha dominato linfanzia di Sebastiano. La soffitta in cui veniva rinchiuso occupa un posto importante nei suoi incubi notturni. È lì che ha imparato ad osservare le prospettive: i riflessi del sole attraverso il lucernario. Storico dellarte, esperto di Rembrandt e Caravaggio, viene assunto allIstituto dArte di Eliopoli: cittadina del Sud dove Ario II e i suoi Esseni hanno creato, in età prerinascimentale, una sorta di contro-Sacro Romano Impero. La città è impregnata di atmosfera pagana: riti e cerimoniali ipnotici per un uomo come Sebastiano, cresciuto allombra di unipersensibilità così violenta da costringerlo alla solitudine. Ad Eliopoli, conosce Matteo ed Irene: i suoi allievi più brillanti. Matteo, in particolare, col suo fascino muove e guida chi gli sta intorno come su di unimmaginaria scacchiera. Sebastiano ha imparato a giocare a scacchi da piccolo. Glielo ha insegnato il signor Ammirati; chiuso, nella casa dirimpetto, in uneterna, immutabile vecchiezza. Gli scacchi sono diventati, per il piccolo Sebastiano, unallegoria della sua ansia di libertà dal padre. Matteo ed Irene lo fanno entrare in una comunità di intellettuali il cui intento è restaurare la sapienza dimenticata di Ario II. Castel Battista, con le sue cosmologie di pietra, è il luogo dove, il giorno in cui il sole si ferma nel punto più alto del cielo, questi pellegrini dellinsolito celebrano un rito antico. Sebastiano, a poco a poco, viene introdotto ai preparativi del rito; ma quando, ignoto a tutti, capiterà, osservatore imprevisto, a Castel Battista, scoprirà che tutto era stato preparato per lui: meticolosamente, con la stessa ossessività con cui suo padre lo puniva. E che quellultima partita a scacchi con il vecchio Ammirati, per lui, non è mai finita.