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Dall'Ucraina alla Palestina, oggi non c'è guerra in cui non si parli di scudi umani. Chi usa i civili per proteggere obiettivi militari compie un crimine di guerra, ma accusare il nemico di nascondersi dietro gli indifesi è diventato il pretesto per esercitare una violenza disumana. Nella prima storia degli scudi umani mai scritta, Gordon e Perugini raccontano nascita ed evoluzione di una figura controversa, ormai onnipresente.
«Un lavoro monumentale, una riflessione acuta per ripensare le gerarchie celate nel concetto di 'umanità'. Sia come alibi che come forma di resistenza, gli scudi umani rivelano il nuovo corso della guerra e il suo rapporto ininterrotto con l'etica della violenza. Un'opera che stravolge tutte le nostre categorie al servizio di una critica più feroce della violenza militare.» Judith Butler
«Un libro che illumina una questione delicata e attuale: come la forza belligerante percepisca i civili e decida del loro destino, manipolando il diritto a favore di una logica potenzialmente criminale. Un'opera rivoluzionaria che contribuisce a umanizzare il pensiero del nostro tempo.» Francesca Albanese
Da oltre centocinquant'anni, cioè almeno dalla guerra civile americana, gli scudi umani sono al centro di accesi dibattiti legali, politici e morali. La nascita del diritto internazionale e lo sviluppo tecnologico non sono stati capaci di arginare il fenomeno. Anzi: bombe intelligenti, droni e algoritmi sembrano averlo reso ancor più pervasivo. Dai conflitti mondiali al Vietnam, dai Balcani alla guerra al terrorismo, fino ad arrivare a Mariupol e Gaza, gli scudi umani si sono via via moltiplicati, rendendo sempre più precaria la posizione dei civili nei teatri di battaglia, più sacrificabili le loro vite. Venuta meno ogni finzione umanitaria, le leggi che regolano i conflitti armati si sono dimostrate uno strumento letale nelle mani dei più forti. Ma oltre a chi si è visto d'un tratto trasformato in un'arma di guerra, c'è anche chi ha scelto liberamente di fare del proprio corpo un'arma di pace. Attivisti pronti a sacrificarsi per difendere i più deboli, ambientalisti e manifestanti si sono schierati sulla linea del fuoco per opporsi alla violenza e denunciare le forme di disumanizzazione. Ricostruendo questa duplice natura degli scudi umani, Gordon e Perugini mettono in crisi le nostre idee su guerra, etica e giustizia, spronandoci a immaginare una politica nuova, che possa definirsi davvero umana.
Neve Gordon è professore di Diritti umani e Diritto internazionale alla Queen Mary University di Londra. Ha pubblicato L'occupazione israeliana (Diabasis, 2016) e Il diritto umano di dominare(con Nicola Perugini, nottetempo, 2016).
Nicola Perugini, antropologo politico, insegna Relazioni internazionali all'Università di Edimburgo. Il suo lavoro si concentra sul rapporto tra violenza, diritti umani e diritto internazionale. È stato membro dell'Institute for Advanced Study di Princeton. Ha pubblicato, tra l'altro, Morbid Symptoms (Sharjah Biennial 13, 2017).


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