In questi ultimi anni, ormai ben sei, da che la crisi internazionale ha portato l’Italia all’attuale stato di messa in liquidazione, Giuseppe Blasi, di professione architetto, ma di mestiere profondo conoscitore dei nostri problemi, ha saputo individuare i lati deboli della nostra società e della nostra economia. Dopo aver puntato l’indice contro quei politici ed economisti che non hanno saputo fare bene quello per il quale sono pagati profumatamente, Blasi, sia sulle pagine de «L’Opinione» sia per mezzo di varie pubblicazioni, ha previsto avvenimenti e proposto soluzioni «intelligenti», che poi i fatti hanno confermato essere quelle giuste. Gli ultimi mesi hanno visto un precipitare degli eventi, tale che Blasi ha voluto raccogliere alcuni suoi scritti esemplificativi di quanto scritto in questi ultimi anni. Quello che, però, Blasi ha voluto sottolineare è stato il fallimento della politica di Berlusconi. Nel 1994, illuse l’Italia ed il popolo del centrodestra. Nel 2011, consegnando la Nazione a Monti ed ai «banchieri», il Cavaliere ha definitivamente tradito il «suo» popolo. Questo a Blasi non va giù, e dai scritti lo si evince. La parte di Cassandra non gli va, quello che lo ha spinto a scrivere questo libro è stato che le occasioni per uscirne ci sono state, anche le soluzioni, ma l’impedimento è stata una classe politica impreparata e completamente in mano alle grandi multinazionali del denaro. La delusione traspare dalle sue parole, ma anche la speranza che quanto sognato di realizzare possa alla fine vedere la luce.
