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Il tema della giustizia è quanto mai attuale, ma è utile uno sguardo di misericordia e redenzione sulla vita di quanti hanno commesso gravi errori tanto da finire in carcere. Mazzolari è maestro di umanità e cerca di leggere il cuore, non si ferma all’apparenza o al pregiudizio. Egli anticipa il principio della fraternità di papa Francesco. Pur senza affermarla in modo esplicito, la prospettiva di don Primo è la stessa che sostiene la giustizia riparativa: bisogna educare più che condannare, dare opportunità più che chiudere porte, perché «chi non crede alla redimibilità di una creatura umana non è cristiano».
Note sull'autore
Don Primo Mazzolari (1890-1959) fu cappellano militare al tempo della Prima guerra mondiale e trascorse la sua vita come parroco di Cicognara e di Bozzolo. I suoi scritti e le sue predicazioni lo imposero all’attenzione pubblica. Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio CEI per i problemi sociali e il lavoro, e Umberto Zanaboni, direttore diocesano dell’Ufficio missionario di Cremona, rispettivamente postulatore e vicepostulatore della causa di beatificazione del parroco di Bozzolo, realizzano questa pubblicazione su invito del Comitato scientifico della Fondazione don Primo Mazzolari.


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