Oasis n. 22, La croix et le drapeau noir

La violence fondamentaliste fait rage sur les terres où le Christianisme est né. Quel Moyen-Orient serait-ce sans les chrétiens ? OASIS année XI - n. 22 - décembre 2015 -- Chrétiens orientaux : témoins de la foi, créateurs de culture - Martino Diez -- Les trois leçons des martyrs- S.Em. Card. Angelo Scola -- Chrétiens arabes, acteurs de nouveauté. Avec le soutien des musulmans - Samir Khalil Samir -- Églises arabes, Églises vivantes. À condition d’être unies - Pier Giorgio Gianazza -- Église de l’Orient : deux millénaires de martyre et de mission - S.B. Louis Raphaël Sako -- Coptes à la croisée des chemins après l’OPA islamiste - Christian Cannuyer -- Chrétiens victimes des confl its sectaires. Et d’eux-mêmes - S.B. Béchara Boutros Raï -- D’abord chrétiens, ou d’abord citoyens? Les deux - Léna Gannagé -- Musulmans contre la christianophobie - Muhammad Sammak -- L’État Islamique ou l’option préférentielle pour la terreur - Michele Brignone -- Moyen-Orient dans la cage confessionnelle - Hamit Bozarslan -- Le vizir et l’évêque en tête à tête sur la Trinité - Élie de Nisibe -- Bienvenue à Mésopotäljie, Suède moyen-orientale - Maria Laura Conte -- Chrétiens d’Irak, l’histoire d’une foi trempée - Andrea Pacini -- Risques et réductions du dialogue islamo-chrétien - Ines Peta -- « Dieu t’a choisi » : dans le coeur des jeunes djihadistes - Maria Laura Conte -- De l’Orient imaginaire à l’Orient réel - Chiara Pellegrino -- L’Islam n’est pas toute la pensée arabe - Michele Brignone -- Si la réalité dépasse la science-fi ction, le cinéma se tait - Emma Neri

OASIS nasce nel 2004 a Venezia, da un'intuizione del Cardinal Angelo Scola, per promuovere la reciproca conoscenza e l’incontro tra il mondo occidentale e quello a maggioranza musulmana. La Fondazione studia l’interazione tra cristiani e musulmani e le modalità con cui essi interpretano le rispettive fedi nell'attuale fase di mescolanza dei popoli, “meticciato di civiltà e di culture”, partendo dalla vita delle comunità cristiane orientali. Tale processo storico è inedito nelle sue dimensioni e inarrestabile nella sua dinamica e chiede di essere orientato verso stili di vita buona personale e comunitaria. Per OASIS il dialogo interreligioso passa attraverso il dialogo interculturale perché l’esperienza religiosa è vissuta e sempre si esprime culturalmente: a livello teologico e spirituale, ma anche politico, economico e sociale. Punto di forza della Fondazione è l’ampia rete di persone che collaborano a livello internazionale per la riuscita del progetto.

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