Ho avuto sempre una propensione per la ricerca di un mondo "altro". Forse per la convinzione che esista davvero. No: non soltanto quello religioso dove circolano le anime, piuttosto mondi differenti, alternativi al nostro, in cui la causalità e la casualità possano trovare tempi diversi da quelli che avvengono nella nostra linea di vita.
Intendo una dimensione parallela o un universo parallelo al nostro. Parliamo di un ipotetico universo separato e distinto dal nostro ma coesistente con esso; nei casi immaginati è identificabile con un altro continuum spazio-temporale. L'insieme di tutti gli eventuali universi paralleli è detto multiverso e non interessa e coinvolge soltanto la fantasia degli scrittori.
Il cosiddetto multiverso, fuori dal nostro spazio-tempo e associato ad altre dimensioni, è una possibilità secondo la teoria del multiverso, certamente al momento ipotetica, di cui era un sostenitore Stephen Hawking (che io mi auguro stia correndo e saltando in un altro universo). Attualmente esiste un gruppo di ricerca guidato dalla Durham University nel Regno Unito che ha prospettato come, all'interno della teoria del multiverso, gli universi paralleli potrebbero ospitare forme di vita, proprio come avviene nel nostro. Questa ipotesi, è interessante ma in contrasto con le teorie sviluppate finora.
Torniamo al mondo della fantasia.
È un fatto acclarato che i grandi scrittori di fantascienza hanno visto spesso realtà in anticipo sui tempi. Amo Isaac Asimov e trovo splendide ed eterne le sue tre leggi della robotica. I miei racconti insoliti appartengono, invece, alla categoria delle storie che permettono ritorni nel passato, incontri inusuali, presenze di fantasmi e la possibilità di tentare il cambiamento del presente modificando il passato. Tentare, ho detto.
Nelle mie storie c'é la frattura con le concretezze e le certezze che talvolta permette abbracci che la nostra modesta realtà non può concederci più
Buona lettura.
Bianca Fasano
