«Perché mai? Insieme siamo una sola pietra! Basta e avanza il cognome di famiglia, anche io sono una Einstein». Fu questa la risposta di Mileva Maric Einstein a Conrad Habicht quando le chiese perchè non firmasse anche lei l'articolo scritto insieme.
Unica studentessa del corso di fisica al Politecnico di Zurigo, Mileva era una giovane donna intellettualmente forte e indipendente. Gli anni della loro unione furono quelli in cui Albert realizzò un lavoro grandioso, concretizzando nelle sue teorie un'immagine del mondo che avrebbe per sempre cambiato il corso della fisica, ma senza Mileva nulla probabilmente sarebbe accaduto.
Mileva non lottò mai per i suoi diritti sul lavoro scientifico realizzato con Albert Einstein, né durante il loro matrimonio e né successivamente, quando divorziarono. Il suo destino, i suoi sogni e la sua ambizione scientifica erano legati ad Albert e lei lavorò al suo fianco, alle stesse equazioni, contribuendo al suo uccesso, come fossero un'unica entità, nell'ombra del nome di Einstein.
Dord Krstic porta alla luce in questo libro quanto Mileva sia stata indispensabile per la formulazione delle teorie di Einstein, come i due lavorassero insieme seduti alla stessa scrivania calcolando, scrivendo e discutendo dei problemi della fisica. Krstic apre uno spiraglio sulla vita emotiva e scientifica di Albert negli anni dei miracoli, e di Mileva, il cui talento e meriti scientifici sono stati troppo a lungo dimenticati e offuscati.
L'edizione italiana è arricchita dai links alle numerose lettere, documenti e lavori scientifici citati nel libro e contenuti nell'archivo digitale The Collected Papers of Albert Einstein.