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Guerre, guerre finanziarie, guerre commerciali. E poi dazi, riarmo e mercati nel panico. Cosa sta succedendo? Perché i padroni del mondo stanno soffiando sul fuoco? Chi e cosa sta guadagnando da queste tensioni? Chi, invece, perderà?
Lo scenario globale è attraversato da una dura guerra finanziaria in grado di mettere in crisi il sistema capitalistico. Da un lato del fronte troviamo i grandi fondi finanziari come Black Rock, Vanguard e State Street, i padroni del mondo, capaci finora di determinare il corso del mercato azionario. Dall'altro lato c'è invece il mondo delle criptovalute e degli hedge fund, i fondi più speculativi. Con questi ultimi si è schierato il presidente Trump con la sua amministrazione, sicuro che le criptovalute e i dazi siano l'unico modo per difendere il predominio del dollaro sull'economia mondiale. Immediatamente questa guerra ha coinvolto l'Europa, vera e propria preda ambita per la sua forte liquidità nell'ambito del risparmio, che si trova dilaniata nella scelta tra un forte riarmo che mette in discussione la spesa sociale e il welfare e il rischio di perdere l'ombrello protettivo della Nato. I paesi emergenti, raccolti nella rete dei Brics, hanno reagito cercando forme alternative alla dipendenza dal dollaro e dalla finanza occidentale. Ciò cui stiamo assistendo è un conflitto interno al capitalismo, scoppiato negli Stati Uniti e giunto in Europa, che può travolgerlo, lasciando spazio a nuovi modelli oggi sconosciuti.
Alessandro Volpi insegna Storia contemporanea all'Università di Pisa. Si occupa di storia economica e culturale dell'Ottocento, con un particolare interesse per le tematiche finanziarie. Per Laterza ha partecipato al volume Il fascismo dalle mani sporche. Dittatura, corruzione, affarismo (a cura di P. Giovannini e M. Palla, 2019), ed è autore di Storia del debito pubblico in Italia. Dall'Unità a oggi (con L. Tedoldi, 2021) e Prezzi alle stelle. Non è inflazione, è speculazione (2023).


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