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«Di Berlino mi sono innamorato prima ancora di andarci. Bastarono poche righe di Berlin Alexanderplatz di Alfred Döblin a folgorarmi. Così, finito di leggere il libro, partii. Con la speranza di trovare da qualche parte, in un vicolo o in una bottega, almeno un frammento di quella Berlino, la Berlino tra le due guerre. Non appena uscito dall'aeroporto anziché dal penitenziario di Tegel, non presi un tram ma un autobus. E tutte le Berlino contenute da quella città bagnata da fiumi e laghi e circondata da foreste e ricca di parchi e bar e cinema e librerie e scivoli e altalene di botto mi vennero incontro.»
Giuseppe Culicchia, dopo il longseller Torino è casa mia, torna a esplorare e a raccontare un'altra città del suo cuore, Berlino. Cortili e grattacieli. Biergärten e torri della contraerea. Viali a sei corsie e sentieri nel bosco. Jugendstil e Bauhaus. Liberty e Gotico. Razionalismo Sovietico e Neoclassicismo. A Berlino tutto convive con tutto e con il contrario di tutto. Entrare a Berlino significa proiettarsi automaticamente nel passato, nel presente e nel futuro. A nessun'altra città europea riesce di far convivere questi tre piani temporali in modo allo stesso tempo armonico e contrastante. Passato, presente e futuro a Berlino si compenetrano in ogni dove e basta mettere piede in città per provare la sensazione di ritrovarsi in una sorta di capsula del tempo, capace di attraversare tutto il Novecento e insieme di scagliarci nel mondo che verrà.
Giuseppe Culicchia, scrittore, saggista e traduttore, ha esordito nel 1994 con il romanzo Tutti giù per terra (Garzanti, Premio Montblanc) e ha poi pubblicato con successo i suoi libri con i maggiori editori. Tra i più recenti: con Einaudi Il paese delle meraviglie (2017); con Mondadori Essere Nanni Moretti (2017), Il cuore e la tenebra (2019), Bla bla bla (2020) e Il tempo di vivere con te (2021); con Solferino Superga. Il destino del grande Torino, epopea dell'Italia unita (2019) e A Venezia con un piccione in testa. Storia tragicomica degli italiani in ferie (2021); con Feltrinelli E finsero felici e contenti. Dizionario delle nostre ipocrisie (2020); con Giunti È successo anche a me (2020). Ha tradotto Mark Twain, Francis Scott Fitzgerald e Bret Easton Ellis. Per Laterza è autore di Torino è casa mia (prima edizione 2005 e nuova edizione 2009), Ecce Toro (2006), E così vorresti fare lo scrittore (2013), Torino è casa nostra (2015) e Il mistero della sfinge tatuata (2016).
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