Alfred Stauke, un umile frate francescano arruolato nell'esercito tedesco, si trova nella cittadina di Bourges, in Francia, come infermiere nella prigione della Gestapo. Pur fedele ai doveri impostigli dalla divisa, egli si adopera per far sentire in quel luogo di dolore, la sua presenza di religioso, alleviando le sofferenze e confortando i detenuti. Così, quando vengono arrestati e torturati i fratelli Ives e Marc Toledano, Alfred si adopera per curarli di nascosto ed evitare che la sfiducia e il dolore li rendano succubi dei tedeschi. Diventa così amico e confidente di Marc al quale infonde coraggio e fede: rasserena gli animi dei Toledano candannati a morte, cercando di aiutarli ad evitare la loro sorte. Successivamente sfidando vari pericoli riesce a far incontrare per l'ultima volta con la moglie un partigiano gravemente ferito. Questo assistere impotente a tante miserie umane lo porta però quasi alla disperazione, ma gli abitanti della cittadina, e soprattutto un partigiano cui egli è amico, avendo imparato ad amarlo e ad apprezzarlo per la sua bontà, gli infondono nuovo coraggio. L'avvicinarsi delle truppe alleate costringe il presidio tedesco a fuggire e invano gli amici di Alfred cercano di convincerlo a restare in città: egli sente il dovere, come tedesco, di accompagnare i suoi compagni. E durante un attacco aereo al suo convoglio egli corre dappertutto a consolare, con lo stesso amore di sempre, i suoi commilitoni feriti e morenti.
