Nato e cresciuto a Indianapolis da una famiglia benestante di origini tedesche,
Vonnegut frequentò la Cornell University da cui poi si ritirò nel 1943 per arruolarsi nell'esercito degli Stati Uniti. Fatto prigioniero dei tedeschi durante la battaglia delle Ardenne, fu internato a Dresda, dove sopravvisse al bombardamento alleato della città nel febbraio del 1945. Dopo la guerra, sposò Jane Marie Cox, dalla quale ebbe tre figli. Iniziò poi a frequentare l'Università di Chicago, mentre lavorava come giornalista per il City News Bureau.
Dopo un breve periodo di lavoro alla General Elettric,
Vonnegut decise di dedicarsi interamente alla scrittura trasferendosi nel 1951 a Cape Cod, Massachusetts.
Il suo primo romanzo
Piano meccanico (1952) pur ricevendo recensioni positive non ottenne grande successo commerciale. L’ambientazione fantascientifica serve a
Vonnegut per affrontare con ironia le ipocrisie della moderna società statunitense con uno stile asciutto e conciso che ricorrerà in gran parte della sua produzione successiva.
Nei quasi 20 anni che seguirono,
Vonnegut pubblicò una serie di romanzi fantascientifici molto apprezzati, due dei quali (
Le Sirene di Titano, 1959, e
Giaccio-nove 1963) furono candidati per il Premio Hugo. Altre opere di questo periodo sono i romanzi
Madre notte (1961) e
Dio la benedica, Mr Rosewater (1965) e la raccolta di racconti
Benvenuta nella gabbia delle scimmie (1968).
Vonnegut raggiunse il successo di pubblico e critica con
Mattatoio n. 5 (1969). Il libro è il racconto autobiografico della sua esperienza durante il bombardamento di Dresda e divenne per molti un manifesto contro la guerra del Vietnam in corso.
Dopo una breve esperienza di insegnamento all'Università di Harvard come docente di scrittura creativa nel 1970,
Vonnegut insegnò al City College di New York. In seguito venne eletto vicepresidente del National Institute of Arts and Letters e gli furono conferite diverse lauree honoris causa. Nel 1972 la casa di produzione Universal adattò
Mattatoio n. 5 per il cinema con un film che riscosse il consenso dello stesso
Vonnegut.
Vonnegut divorziò dopo che, in contrasto con il suo ateismo, la moglie Jane si era convertita al cristianesimo. La depressione cronica di Vonnegut peggiorò e lo costrinse a prendere farmaci antidepressivi fino alla metà degli anni ’70.
Kurt Vonnegut morì a Manhattan la notte dell'11 aprile 2007 all’età di 84 anni a causa di un incidente domestico avvenuto poche settimane prima.