TRE PAROLE SULLA RESISTENZA

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TRAMA
La Resistenza fu qualcosa di più e di diverso dall'antifascismo, sostiene Noventa in questo libro provocatorio, scritto quando l'esperienza della guerra di Liberazione si era appena conclusa. La Resistenza, insomma, per come la vedeva lo scrittore e poeta veneto, rappresenta un momento catartico nella storia d'Italia, un rinnovamento profondo del suo modo di essere e di percepirsi. Un'idea, la sua, che non poteva risultare gradita in una fase storica in cui l'antifascismo si apprestava a diventare il nuovo rito civile, conformista come tutti i riti, del Paese. Se l'antifascismo è "moralismo", la Resistenza, che vuole rompere coi vecchi vizi nazionali, "è virtù morale e politica". Nessuno dei nuovi partiti avrebbe dovuto cadere in un vizio che fu del regime, ergersi cioè a "partito degli onesti, dei patrioti, degli amici del popolo". Parole affilate rivolte in particolare al Pci di Togliatti che rivendica a se stesso "le qualità dei santi e dei guerrieri di Dio". Divenendo così "l'intimo nemico della Resistenza".
NOTE EDITORE
Una lettura rivoluzionaria della Resistenza e dell'antifascismo, da parte di un intellettuale libero e originale. La Resistenza fu qualcosa di più e di diverso dall'antifascismo, sostiene Noventa in questo libro provocatorio, scritto quando l'esperienza della guerra di Liberazione si era appena conclusa. La Resistenza, insomma, per come la vedeva lo scrittore e poeta veneto, rappresenta un momento catartico nella storia d'Italia, un rinnovamento profondo del suo modo di essere e di percepirsi. Un'idea, la sua, che non poteva risultare gradita in una fase storica in cui l'antifascismo si apprestava a diventare il nuovo rito civile, conformista come tutti i riti, del Paese. Se l'antifascismo è «moralismo», la Resistenza, che vuole rompere coi vecchi vizi nazionali, «è virtù morale e politica». Nessuno dei nuovi partiti avrebbe dovuto cadere in un vizio che fu del regime, ergersi cioè a «partito degli onesti, dei patrioti, degli amici del popolo». Parole affilate rivolte in particolare al Pci di Togliatti che rivendica a se stesso «le qualità dei santi e dei guerrieri di Dio». Divenendo così «l'intimo nemico della Resistenza». Un libro fondamentale per comprendere il valore di cambiamento che può avere oggi la Resistenza al di là delle gabbie ideologiche e istituzionali.

PREFAZIONE
«Giacomo Noventa è un testimone della frattura fra paese legale e paese reale.» Augusto Del Noce

AUTORE
GIACOMO NOVENTA (Noventa di Piave, 1898 – Milano, 1960) Pseudonimo di Giacomo Ca' Zorzi. Compie gli studi universitari a Torino, dopo essere stato volontario nella Prima Guerra Mondiale. Avverso al regime, dal 1926 al 1934 soggiorna in vari Paesi europei. Tornato in Italia, nel 1936 fonda a Firenze la rivista «La riforma letteraria » e poi, a guerra finita, «La gazzetta del Nord» e «Il socialismo moderno». Noventa è noto soprattutto come poeta. Tra i suoi saggi ricordiamo: Il vescovo di Prato (1958); Nulla di nuovo (1960); Gott mit Uns (1960), e, postumi, I calzoni di Beethoven. Dialogo fra due letterati (1965); Caffè Greco (1969); Storia di una eresia (1971).

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788868264710
  • Collana: ETCETERA'
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 96