ROMA DISFATTA

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TRAMA
Roma è una città a pezzi, per rendersene conto basta uno sguardo distratto. A maggior ragione un'analisi più approfondita rivela un contesto urbano sfibrato e disgregato, un agglomerato cresciuto senza regole in cui gli abitanti, svuotando il centro, si spostano verso aree esterne prive di identità e di connessione. la possibilità di riscatto da una situazione ormai gravemente compromessa è ostacolata dal sostanziale abbandono, da almeno vent'anni, di un'efficace pianificazione, mentre si assiste all'intreccio perverso di malaffare, cattiva amministrazione e interessi imprenditoriali, poco contrastato da una società civile "il cui disincanto ha superato la soglia di guardia". L'esame delle metamorfosi di Roma offre agli autori anche l'opportunità per una riflessione sulle dinamiche del potere in una città sospesa tra incanto e squallore, speranze di rinascita e timore di un inarrestabile declino.
NOTE EDITORE
Roma è una città a pezzi. Mai la sua immagine è apparsa così mortificata come in questi ultimi tempi. L'inchiesta Mafia Capitale ha rivelato il malaffare che inquina la politica, l'amministrazione, il mondo imprenditoriale e delle cooperative. Una crisi senza precedenti ha investito il Campidoglio e un sindaco è stato sfiduciato, tra faide locali e nazionali. Sullo sfondo, ancora una volta, è rimasto il malessere di una città cresciuta in modo vorticoso e fuori da ogni logica di pianificazione. Mentre il suo centro si svuota di abitanti, soffocato da funzioni improprie e da un turismo che ne ha alterato i tratti, i romani si spostano verso le aree esterne, in quella che non è più una periferia ma un agglomerato di insediamenti dispersi e irraggiungibili. Questo dialogo fra un urbanista e un giornalista racconta la Roma in bilico fra l'incanto e lo squallore, fra i tentativi di riscatto e un inarrestabile declino.

PREFAZIONE
"Ci sarebbe da fare nelle città disastrate dalle cattive amministrazioni, piagate da mezzo secolo di scempi, di condoni, di benefici concessi ai signori del cemento che se potessero costruirebbero, non si sa per chi, anche sulla luna. Vezio De Lucia mette il dito su queste piaghe e fa venire i brividi di angoscia documentando i misfatti commessi." CORRIERE DELLA SERA

AUTORE
FRANCESCO ERBANI Giornalista, caposervizio cultura del quotidiano la «Repubblica». Tra le sue pubblicazioni, L'Italia maltrattata (Laterza, 2003) e Il disastro. L`Aquila dopo il terremoto: le scelte e le colpe (Laterza, 2010). VEZIO DE LUCIA Urbanista e saggista, già direttore generale dell'Urbanistica presso il ministero dei Lavori pubblici, è stato segretario generale dell'Istituto nazionale di urbanistica e fondatore del Comitato per la bellezza. Per Castelvecchi ha scritto con Ella Baffoni La Roma di Petroselli, 2011, e Nella città dolente, 2013.

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788869445712
  • Collana: RX
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 140