• Genere: Libro
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Einaudi
  • Pubblicazione: 11/2018

DANTE PER IMMAGINI

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TRAMA
Nonostante le perdite, la quantità di materiali censibili sotto il cartellino Dante per immagini è sterminata: una ricchissima produzione d'opere d'arte che dai margini dei libri si estende alle pareti di chiese e di edifici pubblici e a dipinti e disegni sui supporti più diversi, o si fa plastica realtà in bassorilievi e sculture a tutto tondo. A dar vita a questa straordinaria produzione hanno collaborato artisti anonimi e nomi fra i più illustri della storia dell'arte occidentale: i vari "Maestri" che fra Tre e Quattrocento con i loro minii fecero «ridere le carte» del «poema sacro», e poi Botticelli, Signorelli, Michelangelo, Zuccari, Reynolds, Füssli, Delacroix, Ingres, Rodin, Doré, Dalí, Rauschenberg, Guttuso, fino ai contemporanei Mattotti, Ferrari e Paladino. Per ognuno di essi «il Dante» è stato una sorta di pietra di paragone su cui misurarsi o al servizio del quale piegare competenze e sensibilità personali. «Le opere di Delacroix e di Scheffer, due veri e propri capolavori del primo Ottocento francese, esemplificano perfettamente il modo in cui queste generazioni di artisti figurativi "guardano" alla Commedia e al suo autore: dopo essere stato travestito da poeta neoplatonico nell'èra di Landino e di Botticelli, l'Alighieri diventa ora "le poéte romantique par excellence". In effetti gli artisti che tra fine Settecento e primo Ottocento sono tornati a leggere il poema e a darne traduzione visiva hanno appuntato prevalentemente l'attenzione sulle grandi personalità e sulle sventurate eroine, facendone veri e propri simboli visivi capaci di vivere di vita propria e di rappresentare, estratte definitivamente dal libro, passioni e tensioni eterne. E anche gli artisti che hanno ripreso a tradurre in immagini l'intera esperienza oltremondana del pellegrino Dante, o singoli episodi di quella storia, hanno focalizzato l'attenzione sulle reazioni emotive di lui e dei suoi interlocutori piuttosto che sulla valenza educativa o morale di quell'esperienza o sul peculiare statuto del poema sacro. La prima compiuta, splendida testimonianza di questo nuovo modo di guardare alla Commedia è affidata a un quadro realizzato tra il 1770 e il 1773 da sir Joshua Reynolds, uno dei piú grandi artisti inglesi - "Il conte Ugolino e i suoi figli nella Torre della Fame" -, che segna, dopo il silenzio del XVII secolo, il risveglio dell'interesse degli artisti, e non solo il loro, per l'opera di Dante, inaugurando una nuova èra, profondamente segnata dalla sua presenza nell'immaginario collettivo, oltre che nella produzione artistica e letteraria».

AUTORE
Lucia Battaglia Ricci (1945) ha insegnato letteratura italiana nelle Università di Pisa e di Roma Tre. Si occupa di letteratura medievale in volgare e delle relazioni tra letteratura e arte figurativa. Ha scritto e curato una dozzina di libri, tra questi Dante e la tradizione letteraria medievale (1983); Ragionare nel giardino. Boccaccio e i cicli pittorici del "Trionfo della Morte" (1987 e 2000); Palazzo Vecchio e dintorni. Studio su Franco Sacchetti e le fabbriche di Firenze (1990: Menzione speciale Premio Salimbeni 1992); Parole e immagini nella letteratura italiana medievale (1994); Boccaccio (2000); Scrivere un libro di novelle. Giovanni Boccaccio autore, lettore, editore (2013); un'edizione dell'Inferno per Franco Maria Ricci - Art'è (2004). È stata insignita dell'Ordine del Cherubino dell'Università di Pisa.

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788806239343
  • Collana: SAGGI
  • Formato: Libro rilegato
  • Pagine Arabe: 302