DA QUI ALL'ETERNITA'

15,00 €
14,25 €
AGGIUNGI AL CARRELLO
DESCRIZIONE
Il libro bianco dei vitalizi: nomi, cognomi e storie di straordinaria dilapidazione del pubblico denaro   Deputato regionale va in pensione a 50 anni, dopo aver lavorato per una legislatura monca d’un triennio e con un assegno doppio di quello di un operaio con 42 anni di contributi.   Ex funzionario viene nominato capo dell’Agenzia siciliana per i rifiuti e con una leggina regionale ottiene insieme all’incarico una pensione da 460.000 euro.   Una leggina del 1994, approvata a tempo di record, ha regalato pensioni di decine di milioni di lire al mese a molti manager pubblici, che ancora oggi le percepiscono senza alcun taglio.
TRAMA
È accettabile, in un paese martoriato da una crisi infinita, che un deputato regionale cinquantenne, con l'età di Brad Pitt e Monica Bellucci, incassi un vitalizio dopo solo qualche mese di legislatura? E prendendo più del doppio di un operaio inchiodato 42 anni in fabbrica? Come possono i cittadini esposti da anni al massacro dei loro diritti, dall'innalzamento inarrestabile dell'età pensionabile al taglio degli assegni previdenziali, rassegnarsi all'intoccabilità dei privilegi ingiustificati di altri cittadini, considerati di serie A? Quello delle rendite perenni e spropositate, dei vitalizi scandalosi o delle poltrone perpetue è il più odioso dei vizi nazionali. Pubblici e privati: perché chi entra nel circolo vizioso del potere burocratico finisce per rimanervi felicemente intrappolato per sempre. Ci sono dirigenti pubblici pressoché inamovibili anche ben oltre la pensione. E poi ancora consiglieri regionali, assessori provinciali, generali, ambasciatori, top manager di banche e imprese che possono contare su infinite prebende e inappellabili incarichi a vita, sindacalisti a cui la politica garantisce sistemazioni eterne con vitalizi da favola. La colpa spesso è delle regole. Regole che hanno spalancato un abisso fra il Palazzo e il paese. Per rimettere in moto l'Italia si deve ripartire da qui. Mettere in discussione i privilegi eterni. Abbattere le rendite parassitarie. Cambiare le regole assurde che rischiano di distruggere il paese.

PREFAZIONE
Possiamo accettare che un deputato regionale di 50 anni, l'età di Brad Pitt e Monica Bellucci, vada in pensione dopo una legislatura monca d'un triennio, prendendo il doppio di un operaio inchiodato 42 anni e un mese in fabbrica? Come possono i cittadini, esposti da anni a tagli che hanno intaccato pesantemente quelli che credevano fossero "diritti acquisiti" (si pensi agli esodati), rassegnarsi all'intoccabilità di quei trattamenti squilibrati e offensivi? Quello delle rendite a vita spropositate, dei vitalizi ingiustificabili o degli incarichi rinnovati ad eternum, ben oltre l'età della pensione, è forse il più odioso dei vizi nazionali. Pubblici e privati: perché chi entra nel circolo vizioso del potere, della politica o a essa contiguo, finisce per rimanervi "intrappolato" per sempre. Ci sono ragionieri dello stato pressoché inamovibili, dirigenti che hanno portato al collasso aziende del parastato e sono stati premiati con nuove poltrone di prestigio. E poi ancora consiglieri regionali, assessori provinciali, boiardi di varia estrazione, ambasciatori, top manager di banche e imprese "d'interesse nazionale" che possono contare, con poche eccezioni, su ricche prebende e inappellabili incarichi a vita. Se vogliono fare pace con gli italiani, quanti hanno responsabilità di governo nella politica e nell'economia nazionale devono farsi carico di una svolta: non solo non deve succedere mai più, ma è ora di andare a toccare quei privilegi che qualcuno vorrebbe sacrali.

AUTORE
Sergio Rizzo è inviato ed editorialista del "Corriere della Sera", dopo aver lavorato a "Milano Finanza", al "Mondo" e al "Giornale". Tra i suoi libri: Rapaci, La cricca e Razza stracciona. Con Gian Antonio Stella ha scritto La Casta, La Deriva, Vandali, Licenziare i padreterni e Se muore il Sud (Feltrinelli, 2013).

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788807172854
  • Collana: SERIE BIANCA
  • Dimensioni: 221 x 25 x 139 mm
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 204


COMMENTI
21/10/2014 di angelo.fiori18 Grazie a Sergio Rizzo: un libro che mancava. Spero che faccia prendere coscienza ad un paese che sembra ignorare il fenomeno, quasi fosse una malattia incurabile