Nato e cresciuto nella miseria nella città di Odense, in Danimarca, l’infanzia di Andersen si sviluppa in un mondo agricolo fatto di superstizione e antiche tradizioni, e di un forte rapporto con la natura. L’ambiente di cui fa esperienza in tenera età lo condizionerà, per contrasto, in seguito, quando Andersen inizia a frequentare gli ambienti borghesi di Copenaghen.
È grazie al padre che il giovane Andersen inizia il suo rapporto con la letteratura: è lui che sollecita il figlio a mettere in scena i grandi del teatro e, dopo la morte prematura del padre, il futuro scrittore danese si trasferisce nella capitale per diventare attore.
Dopo aver ottenuto qualche ruolo, Andersen entra nelle grazie del re di Danimarca che finanzia i suoi studi: dopo aver terminato gli studi di filosofia, inizia la sua attività di scrittore e, dopo varie sperimentazioni, approda al genere della fiaba d’autore.
Andersen rielabora, riscrive, reinventa i racconti tradizionali sentiti da bambino, il folklore della casa d’infanzia sulla falsa riga dei fratelli Grimm: indimenticabili sono La principessa sul pisello, I vestiti nuovi dell'imperatore, Il brutto anatroccolo, La piccola fiammiferaia e, forse quella più famosa, La sirenetta.
La carriera letteraria di Andersen non si realizza esclusivamente con i racconti, ma anche con una vastissima produzione teatrale.